Nord e Sud - anno XII - n. 63 - marzo 1965

Antonio Rao condizione professionale, piuttosto che alla popolaziqne attiva tout court; e ciò perché in quest'ultima, come s'è già avvertito precedentemente, sono comprese anche le persone in cerca di prima occupazione, il che ne diminuisce la significatività. Nel 1961, i tassi di attività di tutte e cinque le province campane risultavano più bassi che nel 1951: TAB. 2. - PERCENTUALI DELLA POPOLAZIONE IN CONDIZIONE PROFESSIONALE SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE 1951 1961 Caserta 40,22 37,35 Benevento 46,53 45,20 Napoli 30,88 28,82 Avellino 43,40 39,62 Salerno 41,26 37,55 (Fonte: elaborazione su dati lstat). Ciò, ovviamente, non significa di· necessità che la popolazione in condizione professionale fosse diminuita, in termini assoluti, nelle province in questione. Significa, piuttosto, che, anche dove era in aumento, lo era meno della popolazione residente; e ciò si è tradotto appunto in una depressione del tasso di attività. Infatti, a Napoli e, in misura più ridotta, a Caserta, dal 1951 al 1961, risultava esservi stata una crescita della popolazione in condizione professionale (cfr. Tab. 3), poiché si era passati dall'indice 100 agli indici, rispettivamente, 108,63 e 100,22. Ma, se si ricorda 8 che nello stesso periodo gli indici della popolazione residente sono saliti a 116,34 per Napoli ed a 107,67 per Caserta (1951 == 100), si comprende facilmente come quella crescita non abbia impedito una certa depressione clei tassi di attività. TAB.3. - INCREMENTI DELLA POPOLAZIONE IN CONDIZIONE PROFESSIONALE NELLE PROVINCE CAMPANE DAL '51 AL '61 (1951 = 100) Caserta Benevento Napoli Avellino Salerno (Fonte: elaborazione su dati Istat). 100,22 91,62 108,63 85,73 99,21 8 Cfr. Profilo demografico della Can1pania, « Nord e Sud», febbraio 1965, p. 87. 80 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==