Nord e Sud - anno XII - n. 62 - febbraio 1965

GIORNALE A PIU' VOCI L'urbanistica dell'equivoco Il fascicolo che illustra la recente mostra di alcune proposte edilizie ed urbanistiche del maggior quotidiano napoletano è destinato a lasciar ricordo di sé, non fosse altro per la singolarità dell'iniziativa. Vero è che il commento non dimostra di essere stato redatto dalle più note ed esperte penne del giornale; tuttavia alc1me intenzioni vi sono chiaramente esposte, e siccome la carta stampata è quella che resta e non il ricordo di una mostra, sarà opportuno svolgere in proposito alcune considerazioni. Notiamo anzitutto che nel paragrafo sul traffico si legge: « nessuna pretesa in noi di sovrapporci agli organi che saranno chiamati a prendere le loro decisioni su un argomento di così vitale importanza ... ma soltanto il desiderio, vivissimo, di portare dei suggerimenti, delle proposte, delle idee, che, pur riferentisi a particolari aspetti del problema, tra essi distaccati e non coordinati, tuttavia potranno essere introdotti, da chi ne ha competenza, nel piano organico e più vasto che tanto si atte11de la nostra città per la disciplina urbanistica. E potranno offrire, in ogni caso, ai nuovi amministratori un terreno sicuro di discussioni, non più in un campo astratto di cui ci si è troppo dilettati per il passato ma su un piano concreto, su una impostazione realistica e in una prospettiva di immediata realizzazione». Come si vede, dunque, mentre da una parte ci si dichiara incompetenti, dall'altra si ha la coscienza di offrire « un terreno sicuro di discussione », per mezzo di alcune proposte. Questa molto disparente contraddizione somiglia a quella che ogni buon napoletano ha avuto, alrr1eno qualche volta, occasione di rilevare. Essa è la stessa infatti di quel tale, il quale, dopo aver dichiarato di non essere un intenditore d'arte, vi assicura che il quadro che vi sta davanti è certamente un capolavoro; al che voi siete tentato di replicare: « ma scusate, se poco fa avete detto che non ve ne intendete! ». E veniamo ora alle proposte. Per quanto riguarda la necessità di « decongestionare» le zone più intense, si legge che l'unica alternativa è « quella di creare delle linee ferroviarie urbane sotterra11ee e di realizzare delle strade sopraelevate». Inoltre « l'optimum sarebbe che si potessero adottare entrambe le soluzioni; ma, mentre la metropolitana richiede un'ingente spesa d.i impianto (il progetto di massima, redatto a suo tempo, ad iniziativa della Direzione delle Ferrovie, per una rete appena sufficiente ai bisogni della città, importava una spesa di centosettanta miliar~i) e, d'altro campo, pur risolvendo per i viaggiatori il problema delle comunicazioni rapide, lascerebbe sempre insoluto quello del traffico veicolare di superficie, la soluzione affidata alle sopraelevate, oltretutto, è di facile e rapida eseguibilità, tenuti presenti, 49 BibliotecaGino Bianco

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