Nord e Sud - anno XII - n. 61 - gennaio 1965

... Giornale a più voci ver9, del bene, del bello», non è difficile comprendere perché così vaghi accenni si leggano nella relazjone Gui intorno ai problemi della democratizzazione delle scelte e del diritto allo studio. Né può ancora sorprendere che l'obiettivo ultimo, l'optimum da consegi1ire nel 1970-71, sia fissato nella concessione dell'assegno di studio al 17% della popolazione universitaria, mentre- l'UNURI aveva fissato l'obiettivo minimo al 40%. È chiaro, peraltro, che l'ammo-dernamento degli ordinamenti dell'istruzione universitaria non si persegue col moderatismo politico dei dorotei, timorosi di ogni discorso in cui si parli di « riforme di struttura», né con la diffidenza propria di certe caste professorali, atterrite all'idea di veder ridotte le loro secolari intoccabili prerogative. I problemi di fo-ndo della scuola in generale, e dell'università in particolare, sono stati definiti con suffieiente chiarezza dalla Commissione d'indagine: sono gli stessi intorno ai quali si discute da anni; ma l'on. Gui aspetta ancora lumi. Se le cose stanno così, non si può fare a meno di arguire che manca, in realtà, la volontà politica di agire. GIANNI STATERA La C. F. D. T. I sindacati cristiani francesi hanno cambiato sigla e statuto. La C.F.T.C. (Confédération Française des Travailleurs C-hrétiens) è diventata la C.F.D.T. (Confédération Française Démocratique des Travailleurs). Lo ha deciso, con una maggioranza del 70,11%, il congresso della confederazione sindacale tenutosi nel salone del Palazzo dello sport di Parigi il 7 novembre scorso. L'avvenimento non ha avuto un'eco immediata proporzionale alla sua importanza perché sovrastato, nell'interesse della stampa francese ed internazionale, dal clamore suscitato dai contemporanei colloqui fra De Gaulle ed Adenauer. Si tratta, però, di un fatto di grande rilievo sul piano dei rapporti sindacali e politici all'interno della Quinta Rep•ubblica. In Italia forse non è facile coglierne subito il significato e l'importanza, dato che, fin dal 1948, do·po la rottura della CGIL, il congresso delle ACLI si espresse quasi alla unanimità per la costituzione di un sindacato libero e democratico (la CISL) piuttosto che di un sindacato cristiano. Con la costituzione del nuovo sindacato, che respinge ç>gni qualificazione ideologica e si allinèa alle più moderne concezioni del tradunionismo, un motivo veramente rivoluzionario si inserisce nella società francese. Non è stato facile raggiungere il risultato sancito dal congresso del 7 novembre. Le difficoltà no-n sono venute, comé si potrebbe pensare, da resistenze degli ambienti ecclesiastici: il sindacato cristiano, anche quando aveva questo attributo nella sua sigla, non è mai stato clericale, perché non lo sono il clero e l'episco,pato francesi - da anni sulle posizioni che la Chiesa avrebbe 49 Bit?liotecaginobianco

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