Nord e Sud - anno XI - n. 60 - dicembre 1964

Calogero Muscarà (erano 473 nel 1960) nella. zona .di previsto ampliamento di Marghera, subito a nord e a sud del ca11ale di raccordo e dell'asta terminale del Canale Industriale Ovest. Trattavasi di aree in· parte già consolidate da tempo e adibite a coltura. In parte, invece, erano ancora barene. Ma la Edison poté facilmente consolidarle, essendogli riuscito di ottenere dal Genio Civile di Venezia l'ampliamento e l'approfondimento fino a 9 metri della via d'acqua cui s'è accennato. Il .risultato fu duplice: p·er un verso la nuova proprietà risultò servita da un canale .di grande comunicazio,ne, cui fu automaticam·ente estesa la cosiddetta « autonomia funzionale», il diritto, cioè, di non servirsi delle più care maestranze portuali per le operazioni di sbarco e di imbarco delle merci; per un altro verso, con il materiale di scavo, fu completato a bassissimo costo il consolida1nento delle aree non ancora consolidate. Una volta portata a termine l'operazione, si trattò poi di promuovere la costituzione di un consorzio per l'espansio 1 ne di Marghera, che ottenesse il sovvenzionamento pubblico delle infrastrutture. Si arrivò in tal modo alla legge dell'ottobre 1960 sulla seconda zona di Marghera. Pre_sentati rapidamente i programmi di investimento; la Edison (e da parte sua anche il gruppo- Montecatini che aveva acquistato 138 ha.) poté ottenere, a norma dell'articolo 9 della nuova legge, la deroga dal1' esproprio e risultò in tal modo stabilmente insediata nel~a nuova zona, per la quale si stava predisponendo appunto il sovvenzionamento pubblico delle infrastrutture 8 • Ma disponibilità e basso costo del terreno a stretto contatto di gomito con il mare, così come la disponibilità e il basso costo della mano d'opera (la Edison provedeva di dover reclutare altri 9.000 addetti) no·n sono novità nel processo di localizzazione di Marghera. Le novità maggiori riguardano, invece: a) il settore dell'energia, non solo perché le disponibilità della SADE sono state superate da gran tempo, come prova la costruzione da parte delle singole so-cietà di centrali termoelettrich-e, ma anche perché è stato introdotto l'uso del metano, con la costruzione di un metanodotto diretto a Margh-era; b) il settore delle materie prime, perché è entrato -in gioco il metano, la cui facilità di trasporto a grande distanza mediante speciali condotti ·ha liberato le industrie chimicl1e che se ne servono da una parte almeno dei problemi posti dall'alto costo di trasporto delle materie «povere»; e) l'espan8 Cfr. L. MALFI, Una storia della pianificazione: i porti industriali di Ravenna e di Venezia, in « Questitalia », Venezia, 1958, n. 9; Io., Come si fa un porto industriale, Ibidem, nn. 24-25; Io., Porto Marghera: come volevasi dinzostrare, Ibidem, nn. 38-39; In., Iniziative private e intervento pubblico nella qualificazione territoriale della pianificazione, ibidem, nn. 49-50. 126 \ Bibliotecaginobianco

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