Nord e Sud - anno XI - n. 59 - novembre 1964

Editoriale principale, la questione della pace e della collaborazione internazionale. E per sostenere la .necessità della s.ua politica era andato mano a mano rinunciando alle giustificazioni ideologiche, alla preoccupazione di una formale -coere11za con la dottrinll ufficiale del suo regime . sulla natura irrimediabilmente diabolica dell'Occidente e del capitalismo; ed era andato sempre più ·affermando le ragioni dell'umanità più semplice e immediata, le ragioni del diritto alla vita da. parte di tutti, c·he una catastrofe nucleare avrebbe irrimediabilmente compromesso·, le ragioni della frater11a comunione di destini e di speranze. tra gli ito1nini, che nessuna ragione di stato o di classe può impunemente sovvertire. Aveva fi11it_operciò con l'aprire bene gli occhi sul mo-ndo e sulla realtà e, specialmente negli ultimi tempi, l'evasione dagli schemi ideologici gli aveva consentito di vedere, e confessare validi, aspetti della società occidentale· (perfino in campo politico); e negativi aspetti della società sovietica che in Russia erano sempre stati tabù. Perciò il mondo lo amava e gli perdonava molto: gli perdonava il sanguinario passato staliniano, la lotta senza quartiere scatenata contro i rivali post-staliniani, l'ordine tirannico restaurato a Budapest, il rischio corso a Cuba, i modi grossolani e no11 sen1pre opportunamen.te faceti, le sinistre profezie di seppellimento per i suoi avversari; e amava,- invece, il suo riso cordiale, le sue esplosioni di sincerità, l'ispirazione pacifica e distensiva d'ella sua politica, la tranquillante sicurezza della sua decisione a perseguirla. E quando perciò i comunisti nostrani si dicono « preoccupati e critici » sul « modo » onde Kruscev ha perduto il potere e intesson.o su questo tema i loro consueti e ormai stucchevoli sofismi, sappiano che il loro gioco (se è tale) non inganna più nessuno. Kruscev era . un dittatore comunista, rovesciato - .nel mo,do che. la sua tirannide comunista poteva permettere- - dagli altr.i aspiranti dittatori che il regime imman~ cabilmente e .inesauribilmente ha fatto e farà sorgere per la logica della sua natura; e la discussione sul « modo » onde Kruscev è caduto o investe la, natura· illiberale (perché priva di ogni strumento .di controllo e di garanzia costituzionalè) e antidemocratica (perché priva della dialettica che può nascere solo dalla libera contrapposizione di forze molteplicì) dei regimi che il comunismo ·ha saputo finora forgiare, o 11o·n significa nulla. Diremo con ciò che la dittatura comunista di Kruscev è stata in tutto eguale _aquella staliniana e che la reqltà politica della Russia è ri.masta in. questi dieci anni. immobile e identica a se stessa? Sarebbe evidentemente un errore, e noi non l.o commetteremo. È opportuno però precisare bene la presu_mibile natura e portata dei mutamenti inte:rvenuti nel regime sovietico, p.erché questi mutamenti sono - come si è detto -~ .5 · Bi'bliotecaginobianco

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