LETTERE AL DIRETTORE Ancora sulla sinistra democristiana Caro Direttore, afferma Giitseppe Galasso nel sz,1,0articolo La D.C. e il nuovo integralismo (« Nord e Sud», ott_obre 1964) che il IX Congresso democristiano ha concluso il travaglio interno del partito e che è venuto a inserirsi in una delicata fase della vita politica italiana. Su quest'ultinio punto non vi sono ditbbi: basti pensare alla questione del QiLirinale, cui mai gli oratori hanno fatto esplicito riferimento, ma che ritornava con insistenza nelle conversazioni nei corridoi e nelle riunioni di corrente. Ed è proprio il fatto di non avere affrontato con la dovuta chiarezza tale problema, che: ha condizionato il Congresso e non gli ha permesso di definire una lirtea politica coerente. Certo, osservare il Congresso dall'esterno o viverlo come militante del partito può dar luogo a interpretazioni diverse ed anche contrastanti. Secondo il giudizio niio - che è anche quello di molti delegati e invitati - il travaglio ùiterno della D.C. non solo non si è concluso con il Congresso, ma ne è stato esacerbato. Perché questo Congresso è stato inutile o quasi: il peggior Congresso della D.C., insomma. Secondo Galasso, i dorotei hanno assunto nel partito il ruolo di destra, data anche la scomparsa dalla scena politica della destra classica di « Cen~ trismo popolare ». Tuttavia, poco dopo si afferma che è semplicistico parlare di strumentalismo doroteo nei confronti del centro-sinistr.a. Mi pare che qui esista una certa contraddizione. D'accordo sulla complessità dei motivi che inducono « Impegno democratico » ad accettare ·il centro-sinistra: così come complessa è la costituzione della corrente, in cui esistono per lo meno sette sotto-correnti, tre di destra (dorotei di destra, amici di Pella e di Andreotti), tre di centro-sinistra (morotei, amici di Taviani e di Sullo) ed un centro moderato facente capo a Rumor. Penso perciò che non si possa, senza troppo semplicizzare, attribuire alla corrente democristiana di maggioranza relativa il ruolo di « nuova destra ». Esiste all'interno di questo schieramento composito una maggi'Jranza moderata o neocentrista, certo, ma continua ad avere un certo peso una maggioranza sinceramente progressista, la cui forza, anche se ridotta quantitativamente, costituisce, per il peso qualitativo_, dei suoi componenti, una certa garanzia contro un'involuzione a destra della corrente. 120 · Bibliotecaginobianco
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