Giuseppe Galasso - Ernesto Mazzetti tività e sulla vita degli emigrati nelle fabbricl1e e nei paesi europei: paghe relativamente alte, delle quali 1~ massima parte si ~iesce, con incredibili sacrifici, a mandare a casa; diligenza e versatilità èhe consentono di conseguire in breve tempo qualifiche difficili e prestigiose; condizioni di vita materiale (specialmente per qt1anto riguarda gli alloggi) quasi sempre assai dure; rapporti con la popolazione locale quasi sempre difficili; rapporti quasi sempre più facili con i datori di lavoro e con i dirigenti aziendali. Una serie di inchieste in loco a Stoccarda, a Ginevra, a Colonia, a Breuil, a Walsum, a Wolfsburg, a Charleroi, a Seraing, a Zurigo, a Oerlikon conferma con doviziosa ricchezza di particolari quanto Leonardo e Donato avevano preannunciato, e in più altre cose emergono con grande rilievo: una sottile rivalità tra emigranti meridio-nali ed emigranti settentrionali, specialmente in Svizzera; la diffusione, l'intraprendenza e il carattere rivoluzionario dell'emigrazione femminile; i criteri e i metodi spesso antiquati e inaccettab_ili, nonché la materiale insufficienza, di fronte al dilagare del fenomeno migratorio, dei nostri servizi diplo·matici, sia amministrativi che assistenziali; e ' . COSI via. È, come abbiamo già detto, la parte più nuova e forse anche la più interessante del libro del Russo, la cui verve e spontaneità -di reporter son8 qui non poco potenziate dallo studio accurato delle condizioni. interne del Mezzogiorno condotto nella prima parte del volume, che anche per questo si rivela dettato da una intenzione unitaria veramente lodevole. Ma vorremmo, tuttavia, mettere in rilievo, come, accanto al Russo meridionalista, emerga qui un Rt1sso capace di esprimere in termini sintetici e acuti la sostanza di problemi diversi e più vasti. Si veda, ad esempio, quanto in ultimo (pp. 221224) egli dice sull'atteggiamento- degli svizzeri di fronte all'emigrazione meridionale. Qui, veramente, il passo dal reportage, sia pure originale e brillante, alla testimonianza e all'interpretazione di una realtà com-plessa e scottante è decisamente compiuto e il lettore può ben dire di chiudere il libro rimanendo in possesso. di un'immagine della realtà più ricca e più solida delle tante idee correnti intorno a problemi di cui in generale si parla più di quanto si sap,pia. GIUSEPPE GALASSO Napoli, piaghe e contraddizioni Le Sette piaghe d'Italia è un libretto di neppure duecento pagìne, non privo d'interesse e non privo d'ambizioni. Ha avuto il torto di venir fuori d'estate, proponendo ad un pubblico distratto da cento altre letture disimpegnate, sette testimonianze ora ironiche, o-ra grottesche, ora amare, rabbiose,· allucinanti, sette motivi d'impegno tra lirica e saggio. È passato così quasi del tutto inosservato, mentre avrebbe meritato,. se non pieno plauso - ché troppo debolmente ·e a poca profondità esso affonda il suo dito nelle « sette piaghe » -, senza dubbio atten;zione. 110 · Bibliotecaginobianco
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