Recensioni tuale, oltrepassando il dato visivo nella sua immediatezza, e perdendone, in conseguenza, tutta la ricchezza. Il nostro possesso della realtà, dal punto di vista conoscitivo dell'intelletto discorsivo, si esprime attraverso il linguaggio, come sistema di parole, di segni, n1a « non è propriamente la realtà che noi cogliamo nel pensiero, e nella conoscenza che si realizzano per mezzo del linguaggio, come ci piace credere, ma solo la realtà che ha acquistato un'esistenza sviluppata nelle forme del linguaggio, ossia una realtà per così . dire linguistica ». Questa realtà linguistica non è però la sola che possa esprimere ogni possibile esperienza; essa è soltanto uno dei modi in cui può venire in luce la coscienza della realtà, « che prima consisteva soltanto in vaghi processi sensoriali »; se si ha un guadagno nella lingua, « quel guadagno è legato ad una· perdita», alla perdita cioè d'una forma della realtà: quella della visibilità. Ma sotto la forma della visibilità noi « possiamo concretizzare esclusivamente per l'occhio ciò che l'occhio ha fornito alla nostra coscienza» servendoci dell'arte: nel nostro caso,, dell'arte figurativa. Ancl1e se non esplicitamente, l'arte figurativa viene assin1ilata dal Fiedler al linguaggio, come forma di linguaggio diversa da quella costituita dalle parole, che si serve di altri segni (segni visivi), per comt1nicare quello che del visivo la parola non può né cogliere né co1nunicare. È notevolissima, da parte del Fiedler, questa, sia pure implicita, riduzione dell'arte figurativa a linguaggio, che la concezio11e dell'arte come linguaggio (e non solo in riferimento alle arti che si servono della parola) resta tuttora una delle maggiori acquisizioni dell'estetica moderna, uno dei problemi oggi più dibattuti tra gli studiosi d'estetica e di linguistica delle più diverse formazioni filosoficl1e e culturali. _L'opera d'arte è quindi espressione di quella particolare forma di conoscenza intuitivo-visibilistica, raggiu11ta dall'artista attraverso- qt1el processo per il quale si perviene alla « creazione del mondo sotto l'aspetto· della visibilità», ed espressione immediata, cui giunge l'attività spirituale dell'artista nel momento della sua massima tensione. Questa espressione si pone come forma, c-he è nient'altro che « l'espressione unica ed immediata» della coscienza dell'artista, giunta « ad un grado di relativa altezza». Per il suo aspetto creativo, poi, l'approfondimento artistico della realtà non può non essere creativo (si tengano presenti, quanto a questo, le premesse filosofiche schiettamente kantiane del Fiedler); solo « in un comportamento. attivo,», infatti, « l'interesse per la pura visibilità di un· oggetto può venire isolato e purificato», e questa pura visibilità, tratta dalla rappresentazio,ne, può essere isolata dal procedimento creativo dell'artista, che è in grado di renderla, in tal modo, « forma autonoma del reale ». La produzione artistica, pur non essendo servile, fotografica imitazione della natura per il suo carattere attivo, non prescinde per Fiedler dalla natura; anzi essa non è se non una continuazione del naturale processo- del vedere, nel quale la visibilità degli oggetti è · co·nfusa e labile finché non interviene l'artista a determinarla e fissarla stabilmente: « se soltanto per mezzo dell'attività artistica è possibile togliere la forma i_n cui la natura 101 Bibliotecaginobianco
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