Le due Venezie grandi ditte nazionali aprono filiali a Padova o a Verona, e Ca' Foscari si « approvvigiona » di docenti a Padova e a Milano. Ciò che bisogna risolvere innanzitutto è questo problema di sviluppo, e di sviluppo equilibrato, della vita della comunità veneziana; il probema di una integrazione tra Venezia e la sua regione e il problema della complementarità tra città extra~eneta e città veneta. Senza dubbio, la posizione marittima giustifica lo sviluppo di una industrializzazione di base, così come l'ambiente architettonico e la tradizione giustificano lo sviluppo di un richiamo turistico a raggio internazionale. D'altra parte è anche vero che - così come si sono sviluppate - queste attività veneziane di « elezione » non han110 frenato l'esodo della « materia grigia », e non hanno giovato (e anzi hanno talora contrastato) allo sviluppo di più intensi rapporti con l'ambiente rurale del Veneto. Per un verso, dalle relazioni del porto commerciale con la terraferma agricola non si è sviluppata in città una classe di moderni « intermediatori » e un'attività commerciale; per un altro verso, lo sviluppo industriale del Veneto non ha stabilito punti di contatto né con il porto commerciale né con la zona industriale di Marghera. Un programma di sviluppo dovrebbe rimediare a questi, e a molti altri squilibri settoriali, mirando ad inserire la città nella sua regione e nel sistema urbano di essa, nel tempo medesimo che, per far ciò, dovrebbe tener conto delle « risorse » disponibili, o solo potenziali, della città stessa. Ogni parte della città si distingue dalle altre per la sua propria perspicuità: nel quadro di un armonico sviluppo di tutte le funzioni urbane, ciascun « quartiere » deve poter svolgere quelle per le quali si presenta più idoneo, anche in ragione dei dati oggettivi dell'ambiente. Diversa è, e deve essere, l'utilizzazione della marittimità e della continentalità, dei quartieri storici e di quelli moderni, del centro e della periferia, della laguna e della terraferma, e così via. Le soluzioni ai problemi posti dalle comunicazioni interne tra le varie parti della città vanno inquadrate in questa prospettiva di sviluppo, perché da essa debbono procedere e di essa debbono tener conto. CALOGEROMUSCARÀ 97 Biblioteca Gino Bianco
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