Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Ennio Ceccarini che i basisti avevano sempre rimproverato a Rinnovamento. E dal programma è stato· possibile risalire alle forze politiche (sul ruolo decisivo dello Stato per realizzare una società senza squilibri e sulla programmazione si incontrano obiettivamente i socialisti e non i liberali, La Malfa e non Pella) sicché sono emersi nuovi punti di contatto con la Base che sono andati ad aggiungersi alle stesse battaglie combattute, da oltre due anni, sempre insieme (da . quella, pur tanto confusa, per la Presidenza della Repubblica a quella contro il « disimpegno», a quella per mantenere in vita la segreteria Moro fino al Co-ngresso ). A Ladispoli le ACLI si sono astenute, Labor ha taciuto. È un'assenza che ha chiari significati, una remora che potrebbe pesare, nel caso di un bilancio congressuale molto passivo per Forze nuove. Momentaneamente in minoranza, i « conservatori » della corrente potrebbero tornare a porre « sotto prova » la sinistra unitaria. I gruppi giovanili. La terza compo,nente della nuova sinistra democristiana è data dai Gruppi giovanili del partito. No1 n in q11anto tali - come specificano gli stessi dirigenti - poicl1é formalmente il movimento giovanile rappresenta (come quello femminile) una specificazione organizzativa e la sua autonomia politica non può spingersi fino al punto di organizzarsi come corrente. Tuttavia oltre· i due terzi dei dirigenti centrali e periferici dei Gruppi, a partire dal Delegato nazionale Luciano Benadusi, ed una percentuale anche maggiore degli iscritti, aderiscono a Forze nuove, rappresentandone un non trascurabile nerbo di voti. Del resto i giovani democristiani hanno sempre costituito, nella storia del partito, una forza schierata su posizioni polemiche e di alternativa rispetto a quelle della maggioranza. Tra Dossetti e De Gasperi i Gruppi giovanili scelsero il primo e, dopo la rottura di Iniziativa democratica, no-n ebbero .dubbi nello schierarsi con Fanfani contro i dorotei. La loro presenza nelle vicende del partito assunse, anzi, un rilievo addirittura clan1oroso al Congresso di Firenze del 1959 con l'intervento dell'allora delegato nazionale, Celso de Stefanis, che portò l'attacco giovanile ai dorotei chia1nando in causa con accuse di irresponsabilità morale e politica l'on. Segni, accusato di aver tentato di trascinare il paese nella guerra di Suez. · Inizia, tuttavia, proprio da questo momento di massimo impegno fanfaniano la parabola che allontana il movimento giovanile dalle posizioni di Fanfani. Con il Congresso di Firenze es~cono dai Gruppi, per entrare nel partito, i dirigenti più legati all'ex leader di Iniziativa demo84 BibliotecaGino Bianco

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