Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

.. . .. .. Giornale a più voci teneva alla « sinistra di Base», la corrente più a sinistra della Democrazia Cristiana: il suo difetto era di essere un « notabile», sia pure di sinistra. Quando si trattò di sostituire Moro alla Segreteria della D.C., egli si disse favorevole alla candidatura dell'attuale segretario Rumor, un moderato. Questa presa di posizione personale fu disapprovata dalla «Base», che stimava necessario un dibattito politico tra le correnti favorevoli al centrosinistra in cui si affermasse che tale politica è ormai da considerarsi « definitiva» per il partito, e che non si potrà perciò tornare a parlare di un'alternativa « centrista»: solo dopo tale dibattito, secondo gli esponenti della «Base», si sarebbe potuto procedere alla nomina del nuovo segretario, per cui non si ponevano veti di tipo personalistico. Il procedimento adottato da Sullo si dimostrava, quindi, inverso a quello proposto dalla corrente cui apparteneva: perciò, dissociate le responsabilità, la « Base » poneva Sullo nelle condizioni di rinnegare la sua presa di posizione o di uscire dalla corrente; avendo egli seguito questa seconda via, durante le trattative non ebbe alcuna corrente che lo proponesse com.e proprio candidato ad un dicastero. La sua esclusione era dunque logica. Per quanto riguarda La Malfa, che pure era stato - in qualità di Ministro del Bilancio nel precedente governo Fanfani - il perno intorno a cui aveva ruotato l'esperimento di centro-sinistra, la sua esclusione si deve al fatto che il Partito Repubblicano, cui appartiene, non conta più di una mezza dozzina di deputati, e quindi non può avere più di un ministro. Ora, avendo voluto Moro che partecipassero al governo tutti gli allora segretari dei partiti della coalizione, il ministero a disposizione per i repubblicani è andato a Reale. Malgrado dispiaccia l'esclusione di un uomo come La Malfa, nemmeno in questo caso si può parlare di mancanza di logica. A Lombardi fu invece offerto un ministero,. Egli lo rifiutò sia per un estremo tentativo di salvare l'unità del Partito Socialista, sia per poter svolgere, non essendo direttamente impegnato nel governo, un'opera di critica é di incitamento sul governo stesso: Lombardi si assunse perciò la funzione che avrebbe dovuto essere propria della sinistra socialista. Non resta che inchinarsi di fronte a tanto disinteresse, e prendere atto che Lombardi, quale direttore dell'« Avanti» (il quotidiano socialista), può svolgere una funzione forse più utile che non come ministro. Resta il caso di Fanfani, l'idolo dei progressisti sentimentali. Anche a lui fu offerto un ministero, e di primaria importanza. È vero che non gli mancavano motivi di risentimento per il modo scorretto e ingeneroso con cui era stato trattato da antichi colaboratori. Ma la politica non è fatta di risentimenti. Inoltre Fanfani, la cui ambizione è nota, non accetta di essere il secondo di nessuno, e si prepara a riconquistare il potere. Ma per chi, come noi, non condivide tale ragionamento, la sua volontaria rinuncia e ingiustificabile. * * * La costituzione del primo governo organico di centro-sinistra in Italia non ha influito sulla dialettica dei partiti di opposizione, i quali dimostrano 57 Biblioteca Gino Bianco

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