Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

18,5% 1,6% K. A. Jelenski Fortuna in amore Posizione direttiva in campo. politico Per quel che si riferisce al lavo,ro, i giovani polacchi chiedono: 44% che sia ben pagato 28% che sia interessante 11 % che sia socialmente utile 6,9% che sia facile Ed ecco, infine, una statistica relativa alla scala di valori, secondo quei giovani: il 28,6% vede al primo posto il sapere; per il 12%, ciò che più co·nta è la bellezza fisica; per il 10,7%, l'eroismo,; per il 10,6%, il reddito economico; per il 5%, la fortuna in amore; per il 9,7%, il « lavorare per gli altri» (altruismo,); per 1'1,8%, il potere politico. Le conclusioni sono evidenti. La « depoliticizzazione » dei giovani polacchi è impressionante. Fatta eccezione per l'« eroismo» e l'« altruismo» (che restano d'altro•nde al di sotto delle percentuali solitamente raggiunte in questo tipo di indagine dalle risposte convenzionali e letterarie), i valori di questa gioventù sono curiosamente concreti e pratici, identificandosi col benessere materiale (nostalgia di una « società di consumo ») o con i valori tecnici (la superiorità· riconosciuta al sapere e al perfezionamento profes.sionale, che corrisponde all'aspetto tecnologico della civiltà industriale). Anche l'in1portanza data all'amore e alla bellezza fisica dovrebbe ~ssere analizzata da un punto di vista moderno. Piuttosto che una nostalgia « romantica», no:n sarebbe il caso di ravvisarvi il riflesso di una mitologia moderna, ad un tempo sentimentale· e narcisista, che viene diffusa dal cinema, dalla televisione, dalle canzoni: l'effetto, in altri termini, dell'influenza che la « cultura di • massa» in senso occidentale va già esercitando in Polonia? D'altra parte, si può studiare l'evoluzione dello stereotipo del polacco medio mettendo a confronto due serie di trasmissioni radiofoniche, l'una e l'altra popolarissime, imperniate sulla famiglia « tipo »: la prima trasmissione risale all'anteguerra, la seconda ha avuto inizio nell'ottobre 1956. Queste due trasmissioni-fiume, che tracciano, giorno per giorno, la « vita quotidiana » di una famiglia (lavoro, mercato·, cena in comune, litigi domestici, studi del figlio, amori della figlia) si propongono lo stesso scopo: quello di riconciliare l'ascoltatore medio con la povertà della sua esistenza materiale e con il grigiore della sua vita quotidiana, esaltando fino al livello del « divismo, » una famiglia in cui si è poveri nello stesso modo, ci si annoia nello stesso· modo e tutti sono « buoni », « positivi », « simpatici ». 124 BibliotecaGino Bianco

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