Nord e Sud - anno XI - n. 54 - giugno 1964

Vittorio de Caprarii~ tolineato Spinelli, va verso l'interdipendenza, è soltanto logico e naturale che le forze politiche, le quali riluttano all'organizzazione di questa interdipendenza, siano indotte a tentare alternativamente o contemporaneamente la carta del nazionalismo e quella del neutralismo. Inso,mma, non certo tutta la politica estera gollista, ma sicuramente una parte di essa è figlia di una certa interpretazione della congiuntura di distensione: talché non meraviglia affatto, dati anche i precedenti eh~ si sono appena ricordati, che forze politiche francesi come quelle raggruppate nel PSU abbiano esplicitamente riconosciuto che l'atteggiamento del generalepresidente sui problemi internazionali li soddisfa largamente, e che, per questo verso, esse non vedono perché dovrebbero preferire Defferre a De Gaulle! Così la sinistra neutralista francese sembra prepararsi alla grande alleanza con la destra gollista, come già fece nel 1953 sul tema dell'esercito integrato europeo! La congiuntura di distensione, dunque, non è priva di qualche spina, com'è proprio, del resto, di tutte le cose umane. E tuttavia noi crediamo che si possa dire che non è tanto la distensione in sé che provoca turbamenti del tipo della tentazione nazio.nal-neutralistica o altri ancora peggiori, quanto una certa interpretazione, che verrebbe voglia di definire letterale e pasticciona o avveniristica, che della distensione stessa si dà un po' dovunque, e naturalmente anche in Italia. Non S8:rà inutile pertanto fermarsi per un momento a considerare quale significato abbia la prospettiva di distensione tra i due blocchi e quali conseguenze si possano trarre da una corretta valutazione .del momento politico internazionale. V'è un'interpretazio,ne del processo distensivo che è propria di coloro i quali vedono in tale processo il miraggio che essi hanno covato per anni, il famoso incontro a mezza strada tra la civiltà « comunistica » e quella « capitalistica », l'integrazione di queste due civiltà (magari a scapito proprio, dei valori di libertà!) e finalmente l'abbraccio onnicomprensivo, nel nome del quale verrebbe meno ogni riserva di democrazia nei confro~ti dell'Unio·ne So-vietica e dei partiti comunisti per ogni do,ve, e si potrebbero tentare con questi ultimi le più svariate ed avariate alleanze. Ed è appena necessario aggiungere che tale interpretazione riceve oggi qualche colore di verità dal grave conflitto russocines~, nel quale, com'è noto, i russi fanno figura di sostenito,ri convinti della pace ad ogni costo ed i cinesi quella di guerrafondai e di sovvertitori dell'ordine internazionale: in questo gioco di apparenze alcuni settori della sinistra non comunista ritengono che il loro compito sia quello di intervenire nella polemica per sostenere la causa di Mosca (che è poi anche la causa del più potente!) o addirittura identificarsi con essa. Ora, poiché questo aspetto della questione è assai delicato 10 · BibliotecaGino Bianco

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