Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

.. Recensioni l'Archivio della Banca Commerciale ora distrutto, com'è noto; in quello della Banca d'Italia, nel quale si conservano ancora i verbali dei consigli di amministrazione e gli incartamenti di varie altre banche, di cui quella che fin~ al 1894 si chiamò la Banca Nazionale nel Regno d'Italia assunse la liquidazione; ed in quello della Società per le Strade Ferrate meridionali, o, Bastogi, di cui in questi mesi si vanno pubblicando, ad opera di vari autori, tra cui il Passerin d'Entrèves, il De Luca, il Capodaglio, ecc., o-pere pregevoli, miranti ad illustrare vari aspetti dell'attività secolare della Società. Inoltre il Luzzatto fa ricorso alle fonti a stampa della raccolta dell'economista liberale Francesco Ferrara, finora sfuggite ad una sistematica utilizzazione, e conservate presso la Ca' Foscari, di cui lo stesso Ferrara fu direttore per oltr~ trent'anni, durante i quali ricevette, come lo stesso- Luzzatto riferisce, quanto si scriveva da studiosi di materie economiche, da uomini politici e da dirigenti di grandi imprese: materiale tutto che ora costituisce appunto la menzionata raccolta. Pur ricorrendo a così· vasta e varia documentazione, l'opera non avverte il peso di questa erudizione, e, nella sua conoscenza del processo economico e nel chiaro possesso dei dati, anche quantitativi, delle varie grandezze che quel processo· assume in Italia negli anni considerati, scorre lucida ed accessibile, con una leggerezza ed un piglio che non nasconde, anzi sottolinea, l'umanistica formazione dell'A. Ma i pregi dell'opera stanno anche e soprattutto nel risalto che essa offre a taluni aspetti dello sviluppo economico italiano. Di notevole pregio è a nostro avviso il paragrafo secondo del capitolo primo, nel quale è caratterizzata con chiarezza l'azione dello Stato nello sviluppo economico italiano, che è poi la chiave di volta per intendere il problema della costruzione dello Stato unitario. Ad esso si connette, ed il Luzzatto non ne evita la trattazione, pur rifuggendo dall'assumere la polemica presa di posizione del Romeo, il problema della ricerca dei mezzi con cui alimentare in quegli anni la spesa pubblica, centro e motore primo del processo di unificazione economica, nel quale appunto giocaro,no un ruolo determinante assai più che la soppressione doganale interna e l'attuazio-ne generale di una tariffa più liberistica, la costruzione delle ferrovie, delle strade, dei ponti, dei canali, della rete telegrafica, il miglioramento postale interno ed internazionale, il sovvenzio-namento di apposite linee di navigazione. Furono queste opere pubbliche, costruite tutte in misura maggiore o minore con il contributo statale, a favorire la formazione di uri solo mercato di produzio11e e di consumo, premessa indispensabile ad un rapido sviluppo econo,mico del Paese. Assai ben centrato appare anche il capitolo secondo, in cui si analizza con penetrazione il dramma finanziario nel quale l'Italia del tempo, fu coinvolta, e la posizione particolare c]1e vi assunse il capitale straniero. Del tutto inedito il capitolo che tratta gli anni 1866-1882. Infatti, anche. se le vicende economiche degli anni immediatamente successivi alla proclamazione del corso forzoso erano già state analizzate dallo stesso Luzzatto, questo periodo viene ora riesaminato con maggiore approfondimento e ricchezza d'i notazioni, sì da renderne una versione del tutto nuova. 97 Bibliotecaginobianco

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