Paesi e ·città lineare della pianificazione territoriale, « secondo uno schema, cioè, che non si limiti a scaglionare lungo il peri1netro esterno del Mezzogiorn.o alcuni 'poli di sviluppo', ma si preoccupi anche, mediante gli ' assi di sviluppo ', di penetrare all'interno, di togliere dall'isolamento tutte le provincie, anche quelle del più 'profondo ' Sud » 20 , è d11nque tempo, anche per il Molise, che no,n ci si attardi sul dibattito dei ' poli ' e dei ' nuclei', che potrebbe anche riservare qualche delusione, ma che si punti sugli « assi di sviluppo », ai quali crediamo sia legato il progresso non solo del Molise, ma di tutte le aree meridionali ad esso equiparabili da un pu11to di vista sia fisico che socio-econon1ico. Un « asse di sviluppo » molisa110, che parta dall'Adriatico e giu11ga al Tirreno, da Termoli a Napoli, lungo la Valle del Biferno e al di là del Matese, è un obbiettivo che a molti pare realistico, segnato, anzi, dalla stessa natura. Tuttavia c'è chi invece ritiene preferibile un asse « Roma-Molise-Puglie ». A tale riguardo non si può non auspicare che il dile111ma si sciolga in sede tecnica, e subito, tenendo ben presenti non solo le dimensio·ni che dovranno caratterizzare lo sviluppo- all'interno della regione, ma ancl1e le dimensioni che nelle regioni limitrofe lo sviluppo potrà più realisticamente assumere. Le difficoltà, anche a questo riguardo, più cl1e nella natura, ci se1nbrano essere piuttosto negli uomini; e in una politicizzazione, se si vuole necessaria, ma senza dubbio sterile, quando non addirittura dannosa, specie se condotta, come assai spesso è avvenuto in passato, nel consueto, grottesco stile provinciale. La viabilità interna al Molise, d'altro canto, dovrà essere uniformata alle esigenze del peculiare sviluppo che si vorrà perseguire. E a tal riguardo, come del resto in tutto il quadro fin qui delineato, non è certo il caso di soffermarsi a sottolineare l'importanza che potrà avere il turismo ai fini di un sviluppo quanto più possibile « armonico » dell'economia molisana. Che le possibilità del turismo balneare nella zo,na di Ter1noli e Campomarino, come quelle del turismo di montagna in quella che si dice la « piccola Svizzera », costituita dalle zone delle Mainarde, del Matese, di Capracotta, di Pesco-pennataro, siano davvero notevoli, è una convizio,ne che va· sempre più diffondendosi. Eppure, quanto poco si è fatto! Così, Gigi Ghirotti, tro·vandosi tra le montagne molisane rrell'inverno del '62, ha scritto che « il Molise era avvolto da una bufera di neve, e non era la neve di Courmayeur o di Cervinia, popolata di scia20 FRANCESCO CoMPAGNA, op. cit., pag. 155. 87 Bibliotecaginobianco
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