Paesi e città definire premeridionale, dove i quozienti di natalità oscillano· tra il 17 e il 22 per mille » e che non possono pertanto ritenersi elevati nonostante essi già annuncino « gli alti quozienti dell'area meridionale vera e propria » 6 • * * * Se l'esodo rurale è, dunque, uno degli aspetti più patologici della dinamica sociale negativa e del ristagno eco,nomico dèl Molise, è d'obbligo accennare alle cause della crisi agraria e al te111po stesso esperire il tentativo di individuarne i possibili rimedi. Ritenendo di dover escludere la pressione demografica tra le cause più rilevanti della crisi dell'agricoltura mosilana, ci pare cl1e il motivo più vero di essa sia da ricercarsi nella messa a coltura cerealicola dell'alta collina e della montagna, vale a dire della quasi totalità del suolo agrario molisano. E che il risultato· economico di tali colture sarebbe stato quello « non compensativo » cl1e i molisani ben cono•- scono, non poteva essere che la conseguenza della m.ancata conside- · razione delle più elementari regole agroriomiche. L'esame della distribuzione della proprietà, d'altro canto, ci mostra il secondo fondamentale fattore della crisi denunciata. Se è vero, infatti, che « circa i due terzi del suolo· agrario privato del Molise, e cioè circa 240 mila ettari, si trovano polverizzati nelle mani di minuti proprietari che in media dispongono di circa cinque ettari di terreno » 7 , non v'è chi non veda come tutto ciò abbia pesantemente contribuito alla stasi della campagna molisana. Se la troppo estesa messa a coltura cerealicola e la polverizzazio11e di tar1ta parte del suolo agrario molisano sono du11que, come a noi pare, le cause fondamentali della crisi, e naturalmente del ma11cato sviluppo, l'indicazione dei rimedi possibili si manifesta assai ovvia: l'abbandono delle colture cerealicole nell'alta collina e nella montag11a e la restituzio·ne di tali suoli alla loro destinazio,ne naturale, il bosco e il pascolo. A qualche amico molisano questa indicazione potrà forse sembrare « conservativa ». Eppure essa ci pare profondamente « innovativa », anche per le implicazio·ni di natura industriale che, come vedremo, può comportare; e in ogni caso non costituirebbe certo una « congiura », coine a certi enfatici sostenitori dell'industrializzazione tout -court potrebbe a prima vista apparire. 6 FRANCESCO COMPAGNA, cit., pag. 31. 7 GUIDO CAMPOPIANO, cit., pag. 12. Bibliotecaginobianco 83
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