Luigi Picardi .Sostenere, dt1nque, per il Molise, le ben note argomentazioni sulla decompressio-ne demografica e .sull'adeguame~to della proporzione tra popolazione e sussistenze, nel senso di una ·ulteriore decompressione e di un ulteriore ridimensionamento di quel rapporto, sarebbe certamente un grave errore, se è vero che per ottenere un indice valido della pressione demografica nella regione « dobbiamo dividere la supe·rficie agraria, pari ad ettari 424.966, per gli 80 mila abitanti addetti all'agricoltura e ricavare che da noi si dispone di una sola unità lavorativa per ogni cinque ettari di terreno ivi compreso i boschi, i pascoli e gli incolti » 4 • Diremo, anzi, che la diminuzione della popolazione non ha forse significato decompressione, ma spopolamento, e che il « salasso » non è diventato condizione per un « decollo· », ma forse già « emorragia », compromettendo. in maniera grave (se altri motivi, di cui diremo in seguito, no-n facessero obbiettivamente del Molise una zona destinata ad uno sviluppo industriale solo relativo) ogni eventuale processo di industrializzazione nella regione. Intanto crediamo si possa in. prima approssimazione affermare che, essendo· inesistenti nel Molise grandi masse disoccupate o sottoccupate (nonostante certi irrilevanti fenomeni di disoccupazione na~ scosta) da assorbire rapidamente attraverso un processo di espansione industriale, sembra già delinearsi l'importanza fondamentale che allo sviluppo agrico 1 lo• dovrà essere acco1 rdata per un « decollo» realistico, quanto equilibrato, della economia molisana. Né tale sommaria pro,spettiva di caratterizzazione settoriale può essere smentita dai dati e dalle previsioni concernenti sia la dinamica naturale che quella sociale della popolazione. Il saggio di fecondità calcolato per l'Abruzzo e per il Molise è del 61,61 per mille, inferiore non solo a quello delle altre regio-ni meridionali, che supera, in media, il 90 per mille, ma più basso dello stesso saggio di fecondità italiano, calcolato al 6 7,22 per mille. La causa di ciò è da ricercarsi nel fatto che l' « emigrazione delle classi giovani è stata di tale ampiezza da ridurre il saggio _di fecondità più di quanto q_uesto non si sia ridotto altrove » 5 • Né si può realisticamente prevedere a breve scadenza un ringiovanime11to e al tempo stesso un aumento della popolazione molisana, che potrà avvenire solo fermando l'esodo rurale, che è, appunto, prevalentemente, esodo di giovani. Quanto alla natalità, il Molise fa parte di un'area << che si potrebbe 4 Ibidem. s FRANCESCO COMPAGNA, La questione meridionale, Garzanti, 1963, pag. 27. 82 Bibliotecaginobianco
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