P. A. Allum Nel caso della DC, il discorso da fare è più complesso 34 • Per mettere in luce taluni elementi di pressione elettorale, abbiamo preso in esame certe zone e certi candidati, ai quali avevamo motivo di suppore che fossero stati elargiti appoggi di varia natura. Fatta eccezione per una singola sezione del centro 35 e per le zone della periferia, dove, COI!).e si è visto, le posizio·ni personali sono· no·n soltanto mantenute più facilmente, ma anche identificate, nessun candidato ha ·riportato una vera e propria vittoria. È una questione di sfumature, di un 5% in ·più, che per un candidato democristiano - data la quantità dei voti attribuiti alla DC - può costituire la differenza tra il successo e la sconfitta. Nelle tre zone considerate, ad ese1npio, il capolista ha ottenuto, rispettivamente, il 30.4·%, il 34.9% e il 36.0%: pure, nell'ultima sezione egli godeva dell'appoggio attivo della locale organizzazione democristiana (il segretario essendo un suo parente), che gli ha fruttato appena un aumento del 2-3%. Occorre peraltro tener presente che il mito del capolista fa parte della strategia di partito la quale punta a farlo eleggere a grande maggio·ranza, così che gli altri candidati tendono a· legare il proprio nome a quello del capolista non ·solamente per un doveroso ossequio, ma anche allo scopo di sottolineare i propri vincoli con il partito stesso 36 • In una delle zone esaminate (equivalenti a due sezioni democristiane) i candidati sostenuti erano due (ciascuno aveva !~appoggio di una sezione) 37 • Uno dei candidati o•ttenne, nell'intera zona, un numero di preferenze pari al doppio di quelle ottenute dall'altro: no·n già pe·r _ aver ricevuto un numero doppio di preferenze nella zona della sua sezione, ma per aver ricevuto più voti nella zo-na dell'altro candidato. Difatti, in quella ·zo·na, egli era sostenuto da una particolare categoria, e da taluni gruppi ben de~niti. Nelle altre due zone, mancandogli tale appoggio, la sua percentuale di voti preferenziali cadde dal 15.0% a 34 Per avere un'idea delle manovre interne alla DC, vedasi l'abbondante materiale dell'Agenzia di Stampa Hermes, e riviste come Città Nuova, e Quarta Generazione, Cronache Merdionali, Nord e Sud. etc. Per alcune delle conseguenze e c;lei giudizi sulle opinioni della classe operaia napoletana, vedasi L'inchiesta dell'Ufficio Problemi del Lavoro della Giunta Commissariale Cittadina della DC. 3S Per esempio: sez. n. 200 (Via S.. Giuseppe dei Nudi), in cui i candidati n. 1 e 28 ricevettero la parte del leone dei voti preferenziali. Ancora più çlamoroso il caso della sez. n. 70 (Asilo Figlie della Carità, Via Luisa Marillac) in cui la DC ha avuto la maggioranza assoluta dei voti e le preferenze distribuite ad un vero e proprio «blocco» formato dai candidati n. 1 (95 voti), S (71), 24 (104), 28 (78), 34 (68), 36 (107). Il caso del candidato n. 24 è particolarmente rivelatore perché nell'intera zona egli ha ottenuto solo 401 voti (3,7%) e nell'intera città 5.120 voti (2,7%), mentre nella sezione elettorale n. 70 egli riporta il 33,8% delle preferenze. 36 Vedasi D'AMATO, art. cit., pp. 8-9. 37 Per la posizione generale delle sezioni DC, vedasi A.· GEREMICCA « Contrasti e correnti nella Democrazia Cristiana napoletana», in Cronache meridionali, anno X.. n. 1, Genn. 1963, pp. 41-51, alla pag. SO. 76 Bibliotecaginobia·nco
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