Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

Note della Redazione quando si è appreso che si discuteva in sede di governo dei tronchi autostradali da includere fra quelli che non subiranno alcun « rallentamento ». L'impreparazione dei nostri parlarnentari e :dei no.stri giornalisti ( esperti di giure i primi, di canzoni i secondi), per non parlare degli amministratori locali (esperti di « operazioni-squillo»), sta purtroppo risaltando in tutta evidenza proprio ora che la esigenza di portare avanti la politica meridionalista pone problen1i di scelta sempre più difficili, più difficili certo di quelli che si ponevano negli anni del « miracolo ». Saggezza porcina In questi ultimi tempi, purtroppo, gli episodi di intolleranza razziale si sono moltiplicati a tal punto nel 1nondo, che essi fi11iscono per non suscitare più, in seno all'opinione pubblica, quella mortificazione e quello sdegno che sarebbero, più ancora che legittimi, doverosi. Aver fatto l'abitudine a codeste manifestazioni di inciviltà non può tuttavia giustificare in alcun modo l'indifferenz.a ed il silenzio, specie quando ci si trova di fronte a episodi come quello accaduto a New York, soltanto pochi giorni or sono. Ricapitoliamo brevemente i fatti. Un gruppo di scolaretti- ebrei, dai sei ai dodici anni, è stato selvaggiamente aggredito, uscendo da scuola, da una cinquantina di ragazzi negri armati di coltelli, catene di biciclette, bastoni e bottiglie rotte. Secondo quanto riferiscono i giorn.ali, alla scena hanno assistito, senza intervenire in alcun modo, gruppi di persone appositamente discesi da un autobus che si trovava a _passare sul _posto. Si tratta, dunque, di un episodio profondamente diverso dalle solite gesta di teppismo razziale. Anzitutto, gli aggressori appartengono ad una comunità che è fatt,a oggetto essa stessa di attentati e di persecuzioni. In secondo luogo, balza· agli occhi l'età dei protagonisti: tutti giovanissimi. In terzo luogo, finalmente, va sottolineato l'atteggiamento di quei numerosi cittadini - oltre cinquanta, sembra -. , i quali hanno assistito alla disgustosa scena senza fare un gesto, o dire una sola parola. Per quanto riguarda il primo punto, 110n è difficile trovare una spiegazione al comportamento dei negri. Frustrati ed umiliati di continuo per la loro appartenenza ad una razza di colore, essi han110 veduto, nei piccoli ebrei, dei bianchi contro i quali rivalersi delle tante umiliazioni subìte: non è senza significato il fatto che essi abbiano lanciato, all'indirizzo delle loro -vittime, grida come « Ebrei puzzolenti! », « Questo non è il vostro paese », e così via. ~ In tal modo, quei negri si sono in certo senso identificati con i loro persecutori bianchi, realizzando la tanto sognata integrazione sul piano di quei valori (o meglio, di quei non-valori) sbandierati solitamente contro di loro. Secondo punto: l'età dei protagonisti. Oggi si parla tanto della carica 32 \ Bibliotecaginobianco

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