Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

Rosellina Balbi concetto di classe, l'élite intellettuale rappresenta pur sempre una • minoranza. Parlare di « teatro di massa» ci sembra, dunque, un'assurdità (si può bensì parlare di teatro « popolare »: ma è tutt'altra cosa). L'esistenza stessa di una società « massificata », mentre intrattiene rapporti di causa e di effetto co·n la cultura di co1nsumo, agisce indirettamente anche sull'« alta cultura»: nel senso che contribuisce ad esasperare certo sperimentalismo-, diciamo pure certa avanguardia. Ravvisare nell~ dissidenza stilistica una reazione al dilagare del kitsch no,n è cosa nuova. Il perfezio-namento della ripro·duzio,ne fotografica, è stato, detto, spinge i pittori ad abbandonare il fig11rativo per l'astratto; i musicisti si ritraggono da un sistema tonale che le melodie commerciali hanno- logorato; il linguaggio tradizionale, deteriorato sul piano della qualità dal fine pratico della « comunicazione quantitativa », viene sempre più frequentemente ripudiato dagli scritto,ri. Questo bisogno di rifugiarsi nell' oscurità fo,rmale non deriva soltanto dalla passione per la « ro,ttura », ma anche -- è lo- stesso Poggioli a rilevarlo - dall'antago,nismo, « contro il pubblico, contro le convinzioni o convenzio-ni che lo, caratterizzano, contro, gli istituti che ne rappresentano o, codificano il gusto» 19 • L'uomo medio, è fatto oggetto di disprezzo e qualificato « borghese e filisteo, codino e beota ». Il solo pubblico apprezzato e ricercato è quello high brow: pubblico, anche questo-, non identificabile co,n un dèterminato· gruppo sociale. Aggiungeremo, anzi, che esso non coincide neppure con l'élite intellettuale: sia perché no-n tutti gli uomini di cultura condividono la posizione demolitrice dell'avanguardia, sia perché esistono individui e gruppi i quali, pur non rientrando nello schieramento di quella che si suole definire intellighenzia, amano- co,nfondersi co·n essa, in omaggio a certo snobistico gusto· di inserirsi tra gli « iniziati »; o semplicemente obbediscono alle sollecitazioni della mo,da. In ogni caso, si può affermare che il pubblico sensibile - sinceramente o meno - al richiamo dell'avanguardia è un p·ubblico quantitativamente circoscritto, il quale, per soprammercato, desidera rimanere tale. No,n senza ragio,ne Ortega scrive che il caratteristico dell'arte nuova, · dal punto di vista socio,Iogico, è che essa divide il pubblico in due classi di uomini: qùelli che l'intendono e quelli che non l'intendono. Ora, per rito,rnare al nostro tema, v'è da chiedersi in che mo,do la letteratura teatrale moderna sia stata influenzata dalle tendenze sperimentalistiche. Anche in sede drammatica si è verificata l'apo·calisse dello stile tradizionale, con l'apparizione del così detto « antiteatro »: 19 Ibid., pag. 52. ·26 Bibliotecaginobianco

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