Ant on.io Vitiello ed offre in cambio rico-mpense, mo·netarie e simboliche 6 • La scuola non può essere costituita e non può. funzio,nare s~ non crea tale eqt1ilibrio. Il fenomeno che si osserva attualmente in Italia, l'aumento, cioè, dei tassi di scolarizzazio11e e la diminuzione dei ca11didati all'insegnamento significa, appunto, che mentre per gli scolari l'equilibrio si è fatto. più vantaggioso, per il personale inseg11ante esso si è invece alterato a sfavore. Nel caso dell'organizzazione scolastica, possiamo distinguere quattro tipi di partecipanti, corrispondenti ad altrettanti equilibri parziali tra contributi dati e ricompense ricevute. In primo· luogo, va ricordato il personale dirigente, che occupa i gradi più alti in termini di autorità amministrativa e svolge funzioni analoghe a quelle imprenditoriali negli organismi di affari. Infatti « il controllo del potere legislativo sull'organismo governativo è di solito di carattere relativamente passivo e generale, e la vera iniziativa per la forn1ulazione di obiettivi, spesso, se non sempre, sta proprio nel gruppo dirigente di tali organismi » 7 • A questi vanno aggiunti il perso11ale di staff (gli organi consultivi) e i sottoposti burocratici che curano la strumentazione delle politiche form·ulate dai dirigenti. Il persorzale am.ministrativo riceve ricompense in primo luogo monetarie; il si10 è un rapporto di impiego e comporta quindi interessi patrimo·niali. Il compito di realizzare di fatto gli scopi istituzionali ricade sttl personale del livello operativo: docenti e discenti; il comportamento del personale am.ministrativo è, infatti, finalizzato ad organizzare e rendere possibile il rapporto d'insegnamento. ·Ci sono evidentemente delle differenze tra doce-nti e discenti, tuttavia, dal punto di vista dell'organizzazione, essi vanno considerati come partners nel compito di realizzare l'obiettivo principale: l'istruzione. Bisogna notare, però, che se i 6 Per la concezione dell'organizzazione come sistema in equilibrio vedi HERBERT H. SIMON, Il comportamento amministrativo, Bologna, Il .Mulino, 1958; cap. VI. Dal volume del Simon, · un vero e proprio classico, abbiamo mutuato buona parte dell'intelaiatura concettuale di questo nostro scritto. Tuttavia un debito abbiamo pure verso RoBERTK. MERTONper la sua analisi dei rapporti tra struttura burocratica e personalità, ma soprattutto per l'illustrazione del ruolo dell'intellettuale nella burocrazia pubblica in Teoria e struttura sociale, Bologna, Il Mulino, 1959, pp·. 277-318. Utilissimi ci sono stati pure alcuni scritti di TALCOTTPARSONSs,oprattutto le note analisi su Le professioni e la struttura sociale ( tradotto in Società e dittatura, Bologna, Il Mulino, 1956, pp. 14-34) e sulla professione medica, Stru_cture sociale et processus dynamique; le cas de la pratique médicale moderne (in Elements pour une sociologie de l'action, Paris, Plon, 1955; pp. 193-255). Non possiamo non menzionare, inoltre, le famose pagine sulla burocrazia di MAXWEBER, Economia e società, cit., Vol. 1, pp. 212-220, vol. 11, pp. 271-314, che il lettore può trovare compendiate in TALCOTTPARSONS, La struttura dell'azione sociale, Bologna, Il Mulino, 1962, p. 621 e seguenti. 7 H. H. SIMON, op. cit., p. 193. 118 \ Bibliotecaginobianco
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