Antonio Vitiello essa modifica il nostro vivere associato? Non abbiamo risposte soddisfacenti. I sociologi, nella cui sfera di compet_enza rientra l'argomento, hanno dedicato poca attenzione a questi problemi. Jean Floud, tracciando un bilancio della sociologia dell'istruzione, lamenta che « troppi studi sociolo·gici sulle scuole sono di fatto studi sulla vita sociale degli adolescenti; e si tiene po-co co11to delle più o meno sottili richieste e pressioni dell'organizzazio,ne formale della vita e del lavoro scolastici » 3 • Queste osservazio·ni, valide per paesi di più lunga ed illustre tradizione sociologica, a maggior ragione valgono per l'Italia, dove il ritardo e la mancanza di interesse scientifico da parte dei sociologi professionali ha provocato « una certa supplenza funzio·nale di pedagogisti e di esperti del mondo scolastico, limitata - però - spesso ai livelli pjù elementari quanto a metodologia della ricerca empirica » 4 • La sociologia dell'istruzione non è la psico-socio-pedagogia che ha corso attualmente nel nostro paese, anche se gli scritti sociologizzanti di pedagogisti e di uomini della scuola, hanno spesso un elevato· interesse e sono animati da un lo·devole spirito pragmatico. Scopo del sociologo professionale deve essere invece quello di « studiare gli istituti educativi negli stessi termini degli altri istituti sociali, ponendosi su di essi le medesime domande e cercando in s.ostanza le risposte con le stesse tecniche d'i11-· dagine, lasciando, che i risultati esprimano da soli la loro -portata sui problemi e le direttive degli educatori » 5 • Noi, in questa se·de, tratteremo delle scuole considerate come istituzioni di tipo burocratico, secondo la prospettiva più recente della sociologia delle organizzazioni, la quale opera ad un livello intermedio tra quello microscopico dei piccoli gruppi e quello macroscopico della società globale. Un'organizzazione, in quanto distinta da un gruppo informale, è 1,1,nsistema strutturato secondo criteri di razionalità, che persegue obiettivi definiti ed esercita forme specifiche di controllo e di influenza sui partecipanti. Questo nostro scritto va considerato, pertanto, come un punto di partenza per lo studio empirico delle organizzazioni scolastiche. Esso vuole solo fornire una serie di concetti operativi - i cui significati corrispondano a fatti e situazioni empiricamente osservabili - che possano orientare il lavoro• descrittivo, quasi tutto ancora da fare. Si apre quindi sulla ricerca, più che non tragga conclusioni; cerca di isolare ed· individuare i fattori centrali, le variabili emergenti, ed ipotizza delle correlazioni più che non le dimostri. Quanto segue non si attaglia perfetta3 JEAN FLOUD, Principi e problemi della sociologia dell'istruzione, sta in Sociologia, applicazione e ricerche, Bari, Laterza, 1959, p. 66. 4 ACHILLE ARDIGò, La scuola, sta in Sociologi e centri di potere in Italia, Bari, Laterza, 1962, p:. 146. s JEAN FL9uo, Op. cit., pp. 56-57. 116 Bibliotecaginobia·nco ,:,.
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