Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

SAGGI Sociologia dell'organizzazione scolastica , di Antonio Vitiello Le differenze tra il mondo della scuola e quello del lavoro si riducono sempre di più. Gli scopi dell'uno e dell'altro tendono a diventare perfettamente complementari, e sostanzial1nente simili sono gli str11- -menti messi in atto per raggiungerli. - Illuminando le relazioni esistenti tra lo sviluppo dei sistemi burocratici e la crisi della cultura generale a vantaggio- di un sapere specialistico, burocraticamente utile, Max Weber 1 indicava le linee di un processo che da W. H. Wythe è dato per compiuto negli Stati Uniti: « non si discerne più dove comincia la grande impresa e dove finisce l'università » 2 • Nel nostro paese, gli obiettivi del mondo economico e quelli dell'organizzazione sco,lastica non sono ancora integrati a tal punto (questa integrazione è, anzi, al centro dell'attuale dibattito sull'istruzione); tuttavia le macchine messe in moto da operatori economici e da o,peratori scolastici sono struttural1nente simili, egualmente configurate sul modello razionale-burocratico, anche se la scuola sembra più lontana dal tipo ideale. Nondimeno, il processo di avvicinamento è in corso:- i rag·azzi che ancora o,ggi vanno a. scuola con i_loro libri sono tra gli ultimi lavorator~ proprietari dei ferri del mestiere, la logica della burocratizzazione li vuo1 le equipaggiati a spese dello .Stato. Il cittadino im- · para, così, sin da piccolo,, che per fare .qualcosa, al mondo d'oggi, bisogna essere « impiegati » da qualcuno, ed impara anche, una volta separato dai suoi libri, ad essere « alienato dai mezzi di produzione ». L'uomo dell'organizzazione ha una sua età minore di discepolo dell'organizzazione; lasciando la scuola, lo studente si trasferisce semplicemente da una struttura burocratica all'altra: invece di dichiararsi « presente », a\ mattino, marcherà il cartellino. Nello stato moderno, la scuola è una sorta di « condotta forzata », attraverso la quale passano, ·per un tempo più o meno l11ngo, quasi. tutti i cittadini; quali .sono le tracce che l'organizzazione scolastica lascia su di loro? In che misura - 1 MAXWEBER, Economia e società, Milano, Comunità, 1961; Vol. II, pp. 310-313. 2 WILLIAM H. WYTHE, L'uomo dell'organizzazione, Torino, ·Einaudi, 1960; p. 79. 115 Bibliotecaginobianco

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