Nord e Sud - anno XI - n. 53 - maggio 1964

Alf anso Scirocco gruppo non troviamo il Bonghi, il quale, pur condividendo sostanzialmente 1e idee di Minghetti e Ricasoli sulla riforma della Chiesa, ritenne in quel momento prevalenti le ragioni politiche che avevano: ispirato .il ministro nella formazione del progetto di legge. La fine del potere temporale era già un fatto troppo importante perché ad esso si aggiungessero pericolose ingerenze nell'ordinamento della Chiesa, e il ministero, valutando realisticamente la. situazione internazionale e la necessità di non irritare le potenze cattoliche, voleva che si garentissero al Papa prero,gative simili a quelle di un sovrano e che si stabilisse tra Stato e Chiesa un regime di reciproca indipendenza. Questa fu la so1uzione che in definitiva prevalse: imposta da ragioni di politica estera, per allora deluse molti, ma bisogna riconoscere che fu la piì1 adeguata ai tempi, dato che in quel periodo mancava un laicato cattolico capace di co1 llabo,rare ad una riforma della Chiesa cattolica in senso· democratico e che l'ingerenza nella vita ecclesiastica ripugnava alla coscienza dei lib.erali. Come si è visto, al st1ccesso della tesi governativa non si giunse senza contrasto ed il Berselli si ferma co·n particolare attenzione sulle discussioni che si tennero alla Camera, al Senato, nelle commissioni, in seno allo stesso ministero, sulla posizio·ne assunta dai maggiori giornali, sulle opinioni degli uomini ·politici, rivelate, oltre che da articoli e discorsi, da carteggi privati spesso inediti, poiché egli vuole attraverso lo studio del dibattito che si svolse sulla questione « tracciare l'ordito della classe dirigente italiana» · in qt1el peri/odo storico. Resta quindi fuori del quadro l'azione svolta dalla diplomazia (e su q11esta in verità si desidererebbe qualche cenno, per vedere in quale misura fossero giustificate le preoccupazioni del ministero), così come l'atteggiamento della Chiesa e dell'opinio-ne pubblica euro·pea. Al centro del lavoro è la Destra storica; perciò la prima parte del volume. è dedicata alla formazione del ministero Lanza-Sella ed alle elezioni del 1870. Naturalmente il Berselli esamina la situazio·ne politica generale senza approfo-ri9-ire le ragio-ni eco-nomico-sociali che portavano al lento tramonto della Destra, ma tenendo lo sguardo, rivolto al dibattito sulla questione romana, che occupa tutta la seconda parte del volume e serve a dare la misura del valore della classe dirigente liberale, della sua ideologia, della sua capacità di dirigere la vita del paese. Dalle idee e- dall'azione svolta in quell'occasione da personaggi di primo piano come Lanza, Ricasoli, Bonghi, Dina, Peruzzi, Minghetti, Pantaleoni, Sella, Visco-nti Venosta, Massari, Vigliani viene fuori tutto il complesso mondo spirituale del partito moderato, in cui tra il '48 ed il '59 erano ·confluiti uomini di formazione culturale ed esperienza politica molto diverse~ Nonostante l'elevatezza delle discussio,ni e l'impegno morale dei partecipanti si avverte, però, la stanchezza della vecchia classe dirigente, incapace di intendere le nuove esigenze del paese, affiorate confusamente nelle recenti elezioni: la legge per le guarentigie, logica conseguenza della politica ecclesiastica impostata dai moderati fin dal tempo delle leggi Siccardi, era in fondo la conclusione di una battaglia politica il cui esito era già scontato. La narrazione degli avvenimenti, dalla formazione del ministero Lanza100 \ Bibliotecaginobianco

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