Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

Venezia e la sua regione " delle altre provincie, l'apporto di Ad:ria da una parte e di Feltre dall'altra finisce per portare a quasi un quarto la popolazione di tipo urbano di entrambe le circoscrizioni. Sulla carta, l'area che raggruppa la maggior parte della popolazione di tipo urbano della regione corrisponde grosso modo ad un triangolo, con un lato disteso lungo la Trieste-l'vlilano (tra Venezia e Verona); un secondo lato disteso tra Venezia e Vittorio Veneto, e il terzo lato (tra Vittorio Veneto e Verona) che corre press'a poco lungo la linea pedemontana dove i centri di rilievo sono quelli allo sbocco delle valli in pianura (Conegliano e Vittorio V.to, Feltre e Bassano ecc.), o i centri tradizionali dell'industria tessile del Vicentino (Schio, Valdagno, ecc.). Ma in particolare è l'asse delle comunicazioni con la Pianura Padana che raccoglie ben 4 capoluoghi e 3 centri di medie dimensioni. Complessivamente 938.000 abitanti (quasi il 25% della popolazione regio11ale) dei quali quasi 600.000 nel tratto Venezia-Padova. Nessun altro asse del sistema di comunicazio11i della regione riesce a concentrare altrettanta popolazione di tipo urbano. No11 l'asse di collegamento alla penisola (628.000 abitanti di cui 573.000 tra Venezia e Padova e 45.000 a Rovigo); non quello di collegamento al Brennero attraverso la Valsugana (417.000 abitanti di cui 347.000 a Venezia); non la linea per le Dolomiti (520.000 abitanti di cui 347.000 a Venezia e 75.000 a Treviso); ma neppure la quasi terminata «Romea» (394.000 di cui 347 a· Venezia e 47 a Chioggia), o la provinciale per Adria (421.000 di cui 375 nel tratto Venezia-Mira della Venezia-Padova). All'asse padano risulta poi adiacente l'area pedemontana, grosso -modo un quadrangolo con i vertici su Vicenza, Treviso, Vittorio Veneto e Valdagno. Non vi si concentra certo tanta popolazione quanta si conta lungo l'asse padano, ma si tratta senza meno di un'area in cui si contano una decina di centri di media importanza e che perciò rappresenta il secondo « polo » della regione. Alla concentrazione degli abitanti corrisponde, infatti, una analoga concentrazione di posti di lavoro 11elle attività non agricole (industrie e servizi). Tutti i comuni già ricordati come centri di popolazione di tipo urbano compaiono anche nella gradt1atoria di importanza delle attività secondarie e terziarie. Ma tra la distribuzione della popolazione e quella dei posti di lavoro corre una differenza di rilievo. I sette capol~oghi mantengono lo stesso· ordine in graduatoria quanto a percentuale di posti di lavoro concentrati nelle città rispetto al totale provinciale, ma in questo caso la concentrazione risulta assai maggiore che nel caso degli abitanti. Venezia accumula il 46% degli abitanti della sua provincia, ma il 67% degli addetti della stessa; Verona il 91 Bi~liotecaginobianco

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