Nord e Sud - anno XI - n. 49 - gennaio 1964

• Domenico Rea fattorino sprovvista di biglietto e obbligata a discendere trenta chilometri prima dell'arrivo a destinazione. Chi era Cilmmeo? Un adolescente del sottoproletariato campano, così povero da desiderare una camicia. Aveva vergogna di farsi vedere col petto nudo e il colletto della giacca rialzato. Fatti terribili, certo, e tipici di quegli anni. In me trovarono, prima di un artista, un uomo commosso; e quasi per assol-. vere a un dovere sociale più che per dar sfogo e chiarezza a un empito d'arte composi le omonime novelle di Citmmeo e della Signora scende a Pompei. Oggi non mi commuoverei facilmente. Non mi comporterei allo stesso modo. A Cummeo consiglierei di trovarsi un lavoro· e se non lo trovasse a Nofi gli consiglierei di emigrare al Nord o in un Paese straniero dove sono certo troverebbe mille occasioni di lavoro e guadagni, sia pure minimi, ma in grado di liberarlo dalle angustie della miseria. Verso la Signora mi comporterei forse in modo banale : le offrirei il biglietto, pur di farla smettere dai lamenti e se non avessi i soldi per con1piere il bel gesto le direi di restarsene a casa o di 110n 1nettersi in quelle situazioni o non so che cosa. Vero è che né Cummeo né La Signora mi basterebbero come storie autonome. Appes·antireb1?e la mia mano il dubbio di trovarci di fronte a due casi sporadici, mentre dieci anni or sono la condizione sociale di Cummeo e della Signora era comune a milioni di uomini del Sud e data questa condizione generale i casi di Cummeo e della Signora potevano aspirare alla esemplarità. Quelle mie storie furono di fatti accolte con benevolenza. Il lettore le riconosceva, vi si riconosceva. Ma oggi quale sarebbe l'accoglimento del lettore se io gli offrissi da leggere la continuazione di quelle storie? Nel caso migliore si annoierebbe. Nel caso peggiore potrebbe buttar via il mio libro e sostenere che no11 ho più niente da dire: « Sempre la stessa lagna! Sempre la stessa lagna! » E io gli darei ragione e per · due motivi. In primo luogo, per la sostanza eccessivamente classista dei casi trattati, in secondo, per la peregrinità dei tipi assunti a eroi: Cummeo privo persino della camicia e la vecchia signora popolana, misera al punto di non avere una moneta da cinquanta lire. Estremismi letterarii, avrebbe detto Tolstoi, del quale vale la pena di ricordare una sua precauzione abituale, anche se a volte da lui stesso tradita. Tra un personaggio zo-ppo ed uno normale, Tolstoi preferiva il secondo. Gli uomini in maggioranza hanno le gambe diritte (o storte secondo natura). Gli storpi costituiscono una minoranza. I Cummei e le Vecchiette dieci anni or so·no potevano costituire una maggioranza. Oggi sono una minoranza. Ma volendo ancl1e ammettere che formino ancora una maggioranza, le istanze populistiche sono divenute giudizio co16 Bibliotecaginobianco

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