Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

Il PSI e la politica estera Governo intenda fare, quale contributo intende arrecare. C'è stato, per esempio, un progetto di patto di no·n aggressione, che è stato discusso tra le maggiori potenze. Si è detto, attraverso notizie apparse alcuni mesi or sono sulla stampa americana, che, tra i governi dell'Europa occidentale, quello italiano fosse piuttosto propenso a dare il suo appoggio ad un patto di questo genere. Qual'è la situazione reale? Abbiamo un'opinione in proposito? Abbiamo opinioni sulle altre cose che si possono fare e sui contributi che l'Italia può dare anche ai lavori della Commissione per il Disarmo per sviluppare queste speranze che si sono manifestate con la conclusione degli ultimi accordi? È necessario rendersi conto che esiste un largo campo di azione per il nostro paese, e che, ar1che dal punto di vista militare, la situazione sta compiendo una evoluzione sostanziale. Basti pensare, ad esen1pio, all'interpretazio,ne che ha dato uno dei più autorevoli commentatori della stampa americana, Walter Lippmann, alla conclusione degli accordi nucleari, sul « New York Herald Tribune » del 27 settembre: « Da ambedue le parti si è diffusa l'opinione tra gli scienziati che la continuazione degli esperimenti 11ella atmosfera quasi certamente non produrrebbe una frattura decisiva nella corsa nucleare». Quindi gli esperimenti sono diventati inutili per lo stato di equilibrio ormai stabile che esiste tra le varie forze. Ma vi è anche un'altra cosa, avvenuta proprio in questi ultimi giorni e che non ha un carattere puramente militare, ma anche politico: il ponte aereo stabilito tra gli Stati Uniti e la Germania per l'invio di un'intera divisione corazzata, co·n1posta di 16.000 uomini, nello spazio di -72 ore, il che può preludere a mutamenti notevoli e sostanziali nella politica militare degli Stati Uniti ed anche nella loro politica di sicurezza, con sviluppi che vanno tenuti presenti quando si tratti poi di esaminare analoghi sviluppi ai quali siamo· chiamati a dare il nostro contributo sul piano della strategia atomica occidentale. La creazione di questo ponte aereo è stata interpretata in un modo abbastanza uniforme da vari esponenti della vita politica e della stampa americana. L'ex Presidente degli Stati Uniti, Eisenhower, ad esempio, ha detto che ormai basta lasciare una sola divisione americana in Germania per tenere alta la bandiera. Tutti i commenti dei giornali americani indicano inoltre che questa operazione prelude al ritiro 1 di una -larga parte delle forze convenzionali americane dalla Germa!}ia, perché serve a dimostrare la possibilità di rimandarle in Germania, qualora la necessità si facesse sentire, nello spazio di poche ore, senza sopportare le ingenti spese necessarie al mantenimento di un esercito di presidio. Il Sottosegretario alla difesa americano, Gilpatrick, ha 85 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==