Il PSI e la politica estera mondiali, o esse utilizzano questo potenziale e si distruggono a vicendà, o altrimenti debbono porsi sul piano del buon senso e della ragione, e affrontare seriamente l'opera di stabilizzazione di questo equilibrio, per ridurre poi gradualmente questo potenziale nei modi che sono oggi possibili, onde giungere ad un accordo sul disarmo generale e controllato, attraverso una serie di accordi parziali sulla creazione di zone di disimpegno, di zo.ne denuclearizzate, che noi socialisti abbiamo sempre caldeggiato fortemente, perché le abbiamo considerate come misure graduali, equilibrate e concordate di disarmo e di distensione. A questo proposito, conviene dare una precisazione a coloro che temono che il Partito socialista italiano, per il fatto di trovarsi al governo, o di essere determinante nella formazione di una maggioranza di governo, chieda bruscamente il ritiro dell'Italia dal Patto Atlantico. Su questo punto, il PSI è estremamente chiaro. Per le ragioni fin qui indicate, noi considereremmo una misura unilaterale presa dall'Italia sul piano• dei suoi rapporti diplomatici o militari con le altre potenze occidentali come -un elemento atto a turbare l'equilibrio esistente oggi tra i due blocchi, e perciò come un atto deleterio· per la pace, quali che siano i motivi che lo possano ispirare. Noi riteniamo che ogni misura di disarmo, di disimpegno, di distensione, debba essere concordata tra le due parti e debba condurre a una riduzione equilibrata e graduale degli armamenti e degli impegni militari. Quanto esposto fin qui permette di affrontare il problema del neutralismo del Partito socialista italiano. Il Partito socialista italiano, dalla sua costituzione, ha avuto una tradizione neutralistica; esso è stato, cioè, sempre ostile all'assunzione di impegni militari o di carattere coloniale da parte del nostro paese. Esso si è sempre opposto a tutte le guerre, quale che fosse il loro carattere, e con particolare vigore alle guerre di tipo coloniale. Il Partito socialista italiano si è opposto al Patto Atlantico, come si era opposto all'eventuale adesione dell'Italia al Patto di Bruxelles, che precedette la costituzione del Patto Atlantico, perché ostile all'assunzione di impegni militari. Per alcuni anni, finché il Patto Atlantico non ebbe ancora assunto la fisionomia di un blocco facente equilibrio a un altro blocco, noi continuammo a lottare per la neutralità del nostro paese. Per alcuni anni, finché il Patto Atlantico non fu ancora di~entato un sistema politico-militare, il Partito socialista italiano lottò per l'uscita del nostro Paese dall'alleanza atlantica e per la rinuncia agli impegni militari che ne derivavano. Ma a poco a poco, con lo sviluppo di un armamento atomico sempre più potente da ambedue le parti, con lo sviluppo dei rapporti poli79 Bibliotecaginobianco
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