Sergio Ristuccia sanali sono più stretti e il se11so di solidarietà più vivo. Di conseguenza ciascuno è riluttante ad espandersi a danno degl~ altri. Da qui la prevalenza dei cartelli nell'Europa Occidentale: accordi sui prezzi, organizzazioni comuni di vendita e i11tese fra imprenditori sono frequenti anche nei rami industriali non cartellizzati ». Ma, oltre a ciò, due fattori sembravano allo Scitovsky come i prin~ cipali responsabili della mancanza di una produzione di massa: l'inadeguatezza del credito al consumo e la tendenza a cercare alti margini di profitto. Illustrando più a fondo questo secondo fattore, il nostro autore ricorda, andando, alla ricerca dei motivi « razionali » di questo stato di cose, che la produzione su scala ristretta e un giro di affari più limitato, ma con alti margini di profitto, sono meno faticosi per l'imprenditore; che un piccolo mercato con sbocchi di vendita al minuto scarsi ma esclusivi e controllabili, è probabilmente più stabile nei confronti del ciclo economico e più facile da salvaguardare; che la produzio11e di massa va spesso a detrimento della qualità (e gli industriali europei ritengono di dover buona parte dei lo-ro sbocchi alla produzione di qualità e no·n vogliono rinunciare a tale mercato addizionale); . che infine la elasticità della domanda non è valutata correttamente e ciò perché, essendo interpretate le differenze di tipi e livelli dei consumi come differenze di classe, queste a loro volta sembrano difficilmente modificabili agli occhi della media e alta borghesia industriale. Sono chiari i limiti di questa diagnosi. Tranne che per alcuni aspetti - sui quali non è il caso di soffermarsi - l'autore si limita ad una ricognizione fondata sulla sua personale capacità di osservazione nonché alla sintesi di alcuni giudizi recepiti. Ma questi limiti, più che allo Scitovsky, vanno addebitati allo· stato delle fonti di conoscenza. Il fatto è che tuttora tali fonti sono lacunose ed è perciò arduo valutare in qual modo la situazione si è evoluta. Occorrerà rimanere a qualche considerazione provvisoria e per sintomi (come, del resto, in questo mo•mento ed in questa sede, saremmo in ogni caso costretti). Lo Scitovsky, come molti altri osservatori, preconizzava nel 1957 una dimin11zione dei prezzi nell'area europea via via che pro·gredisce l'integrazione. Se è vero che « le successive ondate di aumenti di salari e di prezzi che sempre risultano da lunghi periodi di pieno impiego ci hanno costretto a scegliere tra inflazione secolare quale prezzo del pieno impiego e un certo livello di disoccupazione quale prezzo della stabilità dei prezzi », egli tuttavia riteneva che la spirale prezzi-salari non sarebbe stata accentuata nella fase di integrazione per il fatto che « i dirigenti industriali sono meno disposti a elevare i prezzi e meno propensi ad accedere alle richieste salariali del sindacato che li fro,n16 Bibliotecaginobianco
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