Nord e Sud - anno X - n. 48 - dicembre 1963

LETTERE AL DIRETTORE Il ''rilancio,, della Cassa Caro Compagna, mi riferisco alla nota su « Il rilancio Cassa», apparsa su « Nord e Sud» dell'ottobre scorso. Mi riferisco in mo·do particolare alla proposta che, prendendo lo spunto da quanto affermato da Vittorio Triggiani, neo presidente della Fiera del Levante, tu formuli circa l'avvenire della «Cassa» in questi termini: «Stralciare il problema della proroga e del finanziamento della Cassa « nella strutturazione della politica di piano, e quindi risolvere subito il primo - « problema, più urgente, in modo, naturalmente, che non ne risulti comunque « pregiudicata la soluzione del secondo, più complesso ». Sono· perfettamente d'accordo con tale proposta. Vorrei peraltro precisarne alcune motivazioni, dettate non solo da riferimenti contingenti, ma anche da un riferimento più generale circa la sostanza, i modi ed i tempi di concretizzazione dell'auspicata generale politica di piano in Italia. In proposito, mi pare quindi utile fare alcune considerazioni. Da tempo il dibattito sulla politica di pian,o e sugli strumenti relativi si va svolgendo nel nostro Paese ponendo al centro delle finalità di tale politica il superamento degli squilibri territoriali e sociali ed in modo specifico quelli localizzati nel Mezzogiorno d'Italia. In tale dibattito è ampia1nente coinvolta la Cassa per il Mezzogiorno e l'opera da essa svolta dal 1950 a oggi attraverso fasi e tipi di intervento che hanno costituito un esempio indubbiamente innovativo di pianificazione economico-spaziale di lungo termine e di grande impegno. Se la sede del discutere fosse puramente accademica, si potrebbe a questo punto passare in rassegna la serie di posizioni assunte nel dibattito su questa materia da esponenti del mondo culturale e politico. Si potrebbero così esq,minare le ragioni, valide o meno, addotte da coloro che sostengono come l'auspicata contemporan,ea realizzazione delle strutture nazionali e regionali di pianificazione renderebbero concettualmente superato un organismo interregionale quale la « Cassa »; e si potrebbe valutare la fondatezza o meno dell'idea di trasformare la «Cassa» in organismo per la pianificazione nazionale. Così come dovrebbe essere richiamata la valutazione di quanti, contrapponendo la straordinarietà .della «Cassa» all'ordinarietà delle strutture statali, sostengono ora, quale presupposto di una rafforzata validità delle strutture ordinarie la necessità di sopprimere la straordinarietà di strutture come quelle della «Cassa». Un tale esame, sempre sul piano teorico, porterebbe inevitabilmente ad 125 Bibl.iotecaginobianco •

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