Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

.... .,... Argomenti controllate dalla Regione stessa o da essa designate, pensando probabilmente più al nuovo Ente chimico minerario siciliano che non alla SOFIS. Verso la :fine dello scorso anno si ebbe il primo annuncio· degli accordi SOFIS-Montecatini. Fu come un fulmine a ciel sereno: la stampa · di sinistra, temendo per l'Ente Minerario, reagì violentemente, gli ambienti politici furono messi a rumore e la Giunta regionale, colta di sorpresa proprio mentre si accingeva, anche allora, ad affrontare il voto di fiducia dell'A.R.S., dovette correre ai ripari. La Presidenza della Regione diramò subito un comunicato, affermando che la creazione dell'Ente Minerario restava « al primo- punto degli impegni di Governo», e precisando che « l'attività e l'iniziativa di altri organismi finanziari non avrebbero potuto minimamente intaccare la realizzazione dei programmi e il raggiungimento dei fini istituzionali del nuovo Ente ». A tale comunicato fecero subito eco il PSI, con una nota dell'« Avanti! », la CISL, con una dichiarazione dell'Ufficio \ regionale di coordinamento, la CGIL e i produttori zolfiferi siciliani, anch'essi allarmati per le sorti del progetto che il loro consorzio aveva già da tempo presentato alle autorità competenti per la costituzio·ne di una società avente per oggetto la produzione di acido solforico mediante utilizzo dello zolfo estratto dalle loro miniere . .In base a quanto riferiro-no i giornali, l'accordo in questione prevedeva l'impegno del gruppo Mo.ntecatini di fornire assistenza tecnica anche in fase di produzione, con riserva di assumere eventuali partecfpazioni, alle iniziative della SOFIS nel campo della distillazione del carbone e produzione di gas e di coke con centrali termiche (da promuoversi insieme ad altri gruppi industriali, qualificati in ordine alla realizzazione di un complesso siderurgico), nonché nei settori delle materie plastiche, della carta e della cellulosa, dei detergenti, del vetro cavo e delle attrezzature portuali in Sicilia. La SOFIS, quindi, avrebbe potuto sbizzarrirsi nel dar vita a tutte le iniziative del suo assortito repertorio, mentre la Montecatini l'avrebbe appoggiata sul piano tecnico, riservandosi la facoltà di partecipare al rischio qualora qualche progetto si fosse rivelato anche per essa co-nveniente. · Per il potenziamento del complesso Montecatini nel campo. dei sali potassici e dei fertilizzanti fu annunciato che sarebbe stata costituita una società per azioni da denominare « Società Chimico-Mineraria Siciliana», cqn un capitale di 12 miliardi, di cui il 25% sottoscritto dalla SOFIS con ordinari mezzi finanziari e il 75~1>dalla !vlontecatini mediante il conferimento di titoli minerari e permessi di ricerca della SMPS e 77 Bibli9tecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==