Nord e Sud - anno X - n. 47 - novembre 1963

La finanza delle Regioni a statuto ordinario concezion, moderne della finanza, adottando schemi di finanza congiunturale o di « finanza funzionale »: se, come sulla base di questi schemi si sostiene, è la manovra finanziaria a determinare il livello del reddito nazionale, la regolarità della sua distribuzione tra le zone, tra i settori produttivi e tra le classi economiche che alla sua produ-· zione partecipano - o è comunque uno dei fattori di maggior rilievo rispetto a tali problemi -, è ben ovvio che da ciò derivi una specifica responsabilità politica per quei gruppi o per quegli individui cui tale strumento è affidato e nello stesso tempo la necessità di assicurare a tali gruppi o individui un completo controllo su di esso, perché ciò che è stato più o meno sapientemente preparato dagli uni non sia poi disfatto da altri. Ora, la finanza locale presenta, da tale punto di vista, pericoli sostanziali, non fosse altro che per il suo stesso peso, che attualmente in nessun paese può considerarsi trascurabile: ad esempio, l'assurdo che una politica espansionistica condotta dal Governo centrale per superare una recessione venga fortemente limitata nei suoi effetti da una politica del tutto opposta degli Enti loca~i può concretamente verificarsi 7 ; il rischio che il sistema di finanziamento dei governi locali ' una grande collettività, dove le oligarchie non sono possibili o sono limitate, non si può lasciare che i comuni fissino a piacere le aliquote. In quasi tutti i paesi, dunque, lo Stato fissa le imposte che gli enti locali possono applicare e ne determina 1-emodalità». Per quanto riguarda l'evoluzione storica della finanza locale italiana, si vedano: ARENA C., La finanza locale, cit.; PARRAVICINI G., La politica fiscale e le entrate effettive del Regno d'Italia, 1860-1890, lite, Torino, 1958; VOLPIF., Le finanze comunali di un grande centro urbano, feltrinelli, Milano 1959; PARRAVICINI G., L'imposizione diretta dei comuni e delle provincie, in « Studi Economici », n. 5-6, 1961; VOLPI F., Le finanze dei Comuni e delle Provincie del Regno d'Italia 1860-1890, Ilte, Torino 1962. 7 Dal punto di vista congiunturale sembra, anzi, che la finanza locale abbia , natura intrinsecamente «perversa», tendendo essa ad espandere la domanda globale durante i periodi di boom ed a contrarla durante le fasi di recessione, aggravando perciò le tendenze all'inflazione o alla recessione che si manifestino nell'economia. Ciò deriva dal fatto che le spese dell'Ente locale sono direttamente connesse alle sùe entrate, tendono, cioè, ad espandersi quando le entrate si espandono (ciclo ascendente) ed a contrarsi quando si contraggono (ciclo discendente). Si veda, per questo, oltre al classico HANSENA. H. and PERLOFF H. S., State and · Local Finance in the National Economy, Norton and Co., New York, 1944, STEVES., vol. cit., p. 365; TAYLORP. E., The Economics of Public Finance, Mac Millan, New York, · 1961, p. 577, e, per un riferimento concreto alla situazione americana, NEWCOMEMR ., State. and Local Financing, in Relation to Economie Fluctuations, << National Tax Journal », giugno 1954, pp. 97-109; BROWNE. C., Fiscal Policy in the « Thirties »: A Rappraisal, « American Ec. Review », dic. 1956, pp. 857-879; ScHARPA. M., The Counter - Cyclical Fiscal Role of State Governments During the « Thirties », « National Tax Journal », giugno 1858, pp. 138-45. Una discussione approfondita ed assai ricca di riferimenti bibliografici può rintracciarsi nel cit. rapporto La finanza degli Enti locali, pubblicato dall'I.S.A.P. e redatto da SrEVES., MAZZOCCHGI. e VANOONCI., pp. 1303-1308. 25 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==