Nord e Sud - anno X - n. 46 - ottobre 1963

Sopraluogo nella Sicilia della mafia di Domenico De Masi Giorni or sono, entrando nell'ormai famoso Borgo Manganaro, a pochi chilometri da Lercara Friddi, ho potuto credere che Italo Calvino avesse realizzato uno dei suoi ro1nanzi fantastici, ove, per inqui- . namento neorealistico, al posto dello strano cavaliere inesistente, fosse stato previsto un intero clan di invisibili contadini. Il borgo è costituito da case a due piani, con scuola, chiesa, piazza e monumento (un semi-- natore neofascista in bro11zo, costosamente mastodontico), ma il tutto è privo di acqua, luce ed abitanti, aperto a chiunque perché nessuno vi passa o vi si ferma. Villaggi come questi, in Sicilia, ve ne sono ovunque i funzionari si sono voluti tramutare in « intrallazzatori »: ce ne sono, tra l'altro, a Francavilla in provincia di Messina, alla periferia di Caltanissetta e nel feudo Campisini, tra Collesano e bivio Scillato, salendo da Campofelice. Ma del fatto se ne sono occupati la stampa ed il cinema per cui non vale la pena riparlarne. Quello che invece mi ha colpito è che in quel fantastico paesaggio metafisico l'unica casa abitata è la caserma: cinque giovani carabinieri, venuti da altrettante regioni d'Italia, stanno lì, a fare la guardia, in difèsa di nessuno dal momento che nessun uomo c'è da difendere per un raggio di quindici chilometri. Il comandante è un pugliese, biondo ed alto, che mi accoglie con la gioia di chi è rintracciato in una landa polare. Mi dice che da vari giorni non parla co·n un civile e che passa il tempo leggendo romanzi. Questo carabiniere è come il simbolo del potere statale in Sicilia, potere che da vari anni è stato certamente presente solo nelle circostanze e nei luoghi in cui non se ne è avuto bisogno. E questa è in sintesi la conclusione di tutte le notizie raccolte e le esperienze fatte in un viaggio di 2.000 chilometri attraverso i paesi di mafia della Sicilia occidentale, da Partinico a Villalba, da Favara a Castelvetrano e a ·Sciara. Dai giorni delle esplosioni di Ciaculli la stampa si è occupata della delinquenza in Sicilia riesumando in. coro gli episodi divenuti tradizionali nelle antologie e nelle cronache della mafia e i nomi grossi,. ma passati, di Vito Cascio Ferro, Calogero Vizzini, Salvatore Giuliano. 17 Bibliotecaginobianco

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