Nord e Sud - anno X - n. 44 - agosto 1963

1Vote della Redazione persone delle quali si è detto, senza che poi venissero persuasive smentite. che devono l'alto numero dei. loro voti preferenziali all'interessamento della 1nafia. Infine, nei partiti, decisa lotta per bonificare le zone che hanno subito infiltrazioni della mafia e che risultano più o meno controllate dalla mafia: né si dica che infiltrazioni del genere si notano anche fra i con1itnisti, perché i comunisti hanno sulla loro coscienza certamente il milazzismo, ma non c'è nessuna convenienza per la mafia di infiltrarsi tra le fila dei comunisti, n1-entre ce n'è molta per essa di infiltrarsi tra le fila della DC, specialmente ora che altre formazioni di destra, spregiudicatissime nei loro rapporti con la mafia, sono in disfacimento; torna a onore delle sinistre democristiane, d'altra parte, la consapevolezza che esse dimostrano di avere relativamente a questo problema del loro partito (si ricordino gli articoli pubblicati su « Politica » recentemente). Ma naturalmente proprio di questi aspetti fondamentali del problema , della mafia - evidenti nella loro gravità fin da quando Vittorio Emanuele Orlando si proclamava amico della mafia per trasparenti motivi elettorali - tacciono gli articoli che si leggono ùi questi giorni sulla gran parte della sta1npa moderata, centrista, di destra; e ad esso si guardano bene dal fare espliciti e risoluti riferinzenti gli esponenti delle destre democristiane che, per le loro responsabilità di governo, si sono dovuti ora impegnare in dichiarazioni ufficiali a proposito della lotta contro la mafia; onde sembra lecito per lo meno il dubbio che, fra coloro i quali vanno affermando che tutta la questione consiste nei poteri straordinari che si è disposti ad assegnare alle forze di polizia, non siano pochi quelli che ancora una volta si rifiutano di riconoscere che il problenia della mafia, come sulla « Stampa » ha scritto con grande fermezza Gaetano Tumiati, « prima e più che un problema di polizia, è un problema politico ». Vecchi e nuovi voti del P.C.I. nel Sud « Cronache Meridionali» contesta, in uno dei suoi ultimi numeri, alcune nostre affermazioni e interpretazioni, concernenti la geografia sociale del successo comunista nelle ultime elezioni. Le nostre affermazioni e interpretazioni erano problematiche e ipotetiche, come conveniva nella circostanza di un fatto impreveduto e, fino a un certo punto, imprevedibile (da tutti e, come è noto, anche dai comunisti). Suggerivamo perciò una linea di organizza~ione e di comprensione dei dati che si riallaccia direttamente a tutto quanto si sa del movimento politico e sociale svoltosi negli anni scorsi. Siamo i primi a riconoscere che, nelle elezioni del 28 aprile, non tutto si è ripetuto sulla falsariga di quanto è ·accaduto altre volte e che qualcosa di nuovo ( e di importante) è intervenuto: dal che, appunto, è derivata l'imprevedibilità dei risultati. E ci siamo anche sforzati di indicare in che cosa consistessero 41 Bibli·otecaginobianqo

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