Note della Redazione della struttura sociale italiana, allora il centro-sinistra è un fine, non u11 mezzo, è una impresa di iniziativa politica e sociale delle forze democratiche, non è un rassegnato confor1narsi alle necessità dettate dall'iniziativa della forza comunista. Se il nostro paese diventa più moderno ed efficiente, e politicamente e socialmente più democratico, allora l'allargamento dell'area democratica sarà un fatto reale e co1npiuto, quali che possano essere, contemporaneamente, le vicende elettorali del PCI. Questo potrebbe anche ritrovarsi - in capo a due legislature di effettiva, coerente e sincera politica di centro-sinistra - con. una forza elettorale imn1utata o, addirittura, cresciuta. Ma questo accidente non toglierebbe nulla al successo reale e de(Lnitivo dell'opera di consolidameHlo della democrazia in Italia. In tal caso .. infatti, non ci sarebbe a sostegno elettorale della democrazia italiana, il coacervo di clientele, di basi religiose e di reali forze politiche che attual1nente caratterizza l'elettorato democristiano, né la difficile convivenza tra l'ala massimalista e l'ala riformista. dell'elettorato del PSI; ma ci sarebbe una forza elettorale organica, ancorché articolata intorno ai poli di partiti diversi, tenuta insieme da un'adesione reale, di alto valore etico e politico, alle liste e ai partiti votati. Non ci sarebbe, a sostegno politico della democrazia italiana, alcun bisogno di " de,niurghi ", sia pure di alto merito, così come accade oggi per un Moro e per un Nenni, con tutta l'aleatorietà connessa ad ogni posizione deraiurgica; ma ci sarebbe una classe politica, diversamente orientata per le sue motivazioni etico-politiche, nia cosciente e concorde sulla sua vocazione e sulla sua funzione democratica. Non ci sarebbe, ' ' a sostegno sociale ed econon1ico della deniocrazia italiana, un boom miracoloso sopravvenuto qitando nessuno se l'aspettava, com'è accaduto in questi anni; ma ci sarebbe la maturità di una stYuttura portata all'alto livello tecnico e produttivo richiesto dalla civiltà dell'opulenza e ci sarebbe il conseguimento definitivo di un tenore di vita ad esso confor1ne. Non ci sarebbe, infine, a soste[!,no 1norale e spirituale della democrazia italiana, quel quasi niente che un po' da tutte le parti si la1nenta; n1a ci sarebbe una coscienza civile schietta ed evidente, un costu,ne liberato dalle gravi e letali incrostazioni di tradizioni levantine, un ani111us politico che si esprilnerebbe ben altrimenti che con la sola massiccia affluenza alle urne il giorno delle elezioni. A ben vedere. l'allargamento dell'area democratica non può consistere che in qi,esto: in un consolidamento, cioè, in senso democratico, delle forze che ora sono su posizioni democratiche senza avere per gran parte conseguito una effettiva coscienza democratica; e nella edificazione, da parte di tali forze, di una società italiana 1noderna e intin·zamente pervasa di spirito democratico. La riduzione del peso comunista nell'elettorato e nel paese sarà, se ci sarà e alla scadenza in cui ci sarà, un sottoprodotto dell-'azione politica democratica. Ma se non ci sarà e se la forza elettorale comunista restasse qual'è ora, o progredisse ancora ili qualche misura, la sco·nfitta politica e storica del comunismo ù-1 Italia sarebbe egualmente un fatto compiuto. 89 Bibliotecaginobianco
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