Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Le Regioni: ret tificazio11i e prospettive delle circoscrizioni. Ne derivò che da più parti si ricomincò a vagheggiare l'idea-re·gio·ne. Queste, più che ritorni, riedizioni delle idee del grande venticinquennio, l1anno un interesse di storia del pensiero politico-giuridico. In realtà dietro di esse non c'erano forze politiche, ma ristretti gruppi di intellettuali. Ne diremo qt1indi rapidamente. I « regionalismi » che nacquero furono n1olti e diversi. Vi fu un regionalismo che si potrebbe dire tecnicistico, il cui più importante esponente fu certo Saredo. Questo fu probabilmente il maggiore stu- r dioso europeo dei IJroblemi del « potere locale » della fine del secolo, e fu un __Rropugnatore della regione in quanto ente che avrebbe avuto la misura aciatta.per svolgere quei compiti ché-fe--p~~vrnc-e~trQP_QOpicéo~ non potevano disimpegnare. Il suo punto di vista fu, però, solo quello di un tecnico, al quale rimasero in buona parte estranee le sollecitazioni politiche che avevano mosso l'idea-regione nei decen11i precedenti. Regionalista fu anche Jacini, ma per motivi e in mo,di del tutto diversi. Anche Jacini aveva subito il fascino dei modelli inglesi, e, per una di quelle interversioni di giudizi allora non infrequenti, era rimasto colpito dal fatto che gli enti inglesi di autogover110 fossero altresì organi dello Stato. Di qui il suo suggerimento, di istituire le regioni - quali organi dello Stato, riordinando in tal modo l'intera struttura ' org~nizzativa statale. Venne così a formarsi l'idea della regione come strumento di dece11tramento statale. In realtà, a ben considerare il fondo politico di questa corrente, essa rappresentava una variazione del conservatorismo statalistico: la regione è voluta in tanto in quanto permette un perfezionamento dell'organizzazione statale, che rende questa più· efficiente. ·Può sembrare a prima vista un paradosso il volere la regione per mantenere lo Stato, ma gli è che quello· che qui si chiama regione è un valore geografico, non un ente locale. Purtuttavia la corrente ha proseguito fino ai giorni nostri, specie in certi ambienti della burocrazia statale, ed ebbe anzi delle realizzazioni persuasive nei provveditorati regionali alle opere pubbliche: istituiti a titolo provvisorio per la sola Italia meridionale, la buo•na prova che fecero ne consigliò il mantenimento e la generalizzazione. Sul piano delle idee la corrente ebbe numerose varianti: Di Rudinì, p. es., vedeva delle regioni organi dello Stato, ma voleva G_tffidarealle pro·vince il grosso delle attribuzioni in materia di foreste, bonifiche, lavori pubblici e stabilimenti di pena; Sonnino., sensibile ai problemi dell'agricoltura e memore di altro aspetto dell'esperienza inglese, propose addirittura che si abbandonasse la pratica della legislazione unforme e si adottassero 59 Bibtiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==