Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Anto11ino I zzo men tari (elettrodotti, acquedotti, strade, fognature, .aeroporti e scali ferroviari, scuole e ospedali, abitazioni). Si consideri, in particolare, poi, la mancanza di collegamento e di coordinamento tra gli insediamenti in corso di attuazione a Salerno e a Caserta e quelli previsti e prevedibili per Napoli e le zone vicine. La delimitazione degli « spazi »· economici e umani, l'indirizzo dei movimenti e dei rapporti fra le tre città e le tre relative zone di influenza sembrano, pertanto, condizioni preliminari essenziali da chiarire prima che il meccanismo, ora appena agli inizi, diventi caotico e non più controllabile. In queste condizioni è necessaria e urgente una concentrazione di mezzi adeguata e convergente con la manifestatasi propensione alla concentrazione degli investimenti. La concentrazione di mezzi, tuttavia, specie nel caso di Napoli, non deve essere rivolta a superare o a risolvere antichi problemi, quanto a risolvere i problemi nuovi che si pongono nel rapporto Salerno-Napoli-Caserta. Una seconda indicazione caratterizzante della fase attuale dello sviluppo della Campania è quella, contrapposta alla prima, della stasi intervenuta nelle provincie di Avellino e Benevento. È chiaro che anche queste provincie devono trovare un equilibrato punto di inserimento e di partecipazione attiva allo sviluppo della Campania. Ma questo punto di inserimento può essere trovato solo nell'ambito di una coo-rdinata politica di piano attuata a livello regionale. Una terza indicazione relativa allo sviluppo della Campania deriva dal fatto che tale sviluppo è stato poco influenzato dalla politica di distribuzio,ne dei crediti agevolati, cl1e hanno finito con l'assumere un sostanziale aspetto di sostituzione del sistema del credito ordinario, specie di piccola e media entità, più che di stimolo e di indirizzo di uno sviluppo industriale in senso n1ederno. In questo senso probabilmente vale la pena di studiare la opportunità di introdurre, nel meccanismo attuale di distribuzione dei crediti agevolati, alcuni correttivi, - anche al solo livello tecnico - suscettibili dj snellire il meccanismo stesso e soprattutto di farne concentrare lo sforzo e la capacità d'intervento verso investimenti industriali veri e propri e non verso forme dispersive e occasionali di « ampliamenti » o di iniziative a livello artigianale, avviate e condotte, forse, solo per beneficiare dei contributi a fondo perdu_to. Uno di questi correttivi potrebbe essere, ad esempio, la generale creazione, in seno agli Istituti speciali, di specifici « servizi » e « casse » destinate alla trattazione degli affari riguardanti iniziative, come gli « ampliamenti » fino ad un certo livello. /Un altro correttivo potrebbe essere dato da una più esatta valutazione « in sé » delle iniziative e non dal loro solo aspetto formale in rapporto alle note « garanzie » 142 Bibiiotecaginobianeo I I \

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