Nord e Sud - anno X - n. 42-43 - giu.-lug. 1963

Giornale a più voci partecipare ai concorsi a preside; tra essi soltanto, o almeno di preferenza tra essi, il Ministero e i Provveditoratj dovrebbero scegliere gli elementi necessari per incarichi particolari. Si tratterebbe insomma di utilizzare lo strumento, già esistente, dei concorsi per « merito distinto », ma con almeno tre modifiche: a) essi dovrebbero aver luogo ad ogni passaggio di « classe di stipendio », ed essere prevalentemente per esami; durante i primi quindici anni di ruolo dovrebbero avere una successione quinquennale; b) dovrebbero dare maggiori vantaggi economici (fino a tutto il 1962 il vincitore dei concorsi per esami vedeva aume11tare il suo stipendio di circa seimila lire mensili; dopo il 1° maggio 1963 tale aumento è salito a circa lire diecimila; somma non adeguata all'impegno che si richiede in concorsi del genere, e causa non ultima della loro diserzione; si veda quanto è scritto in Nord e Sud, dicembre 1962, pp. 26-27); c) in essi si dovrebbe concedere un posto ben maggiore ai problemi didattici. Nel « saggio di lezione » le commissioni esaminatrici dei recenti concorsi, forse perché questi erano alla loro prima edizione, si sono accontentate di una « lezione » di tipo tradizionale; né i concorrenti che avessero voluto ricorrere alla mo·derne tecniche audiovisive avrebbero potuto farlo, poiché non era stata prevista l'eventualità di porre a disposizione dei candidati i relativi « sussidi»; infine il tempo concesso per la preparazione (24 ore) non era sufficiente per tentare di organizzare una « lezione » che uscisse dagli scl1emi soliti della confere112a ex cathedra, come ben sa chi conosce i metodi attivi. Chi per esempio avesse sorteggiato una lezione di storia, poniamo sulla struttura e la vita interna del tardo impero di Bisanzio, e avesse desiderato organizzare il suo saggio di lezione partendo dal documento, in mancanza di apposite collezioni scolastiche avrebbe dovuto far- ricerche ampie; non è facile trovare subito un documento (un rescritto imperiale; una pagina di un cronista che si presti ad essere letto (in traduzione italiana) in classe, e cl1e riassu1na in pochi paragrafi molti elementi èapaci di illuminare un intero periodo storico. Per preparare lezioni di questo genere un giorno solo non basta; ancor più se si vuol contemporaneamente proiettare, o dar altrimenti in visione, qualche riproduzione artistica, ico·nografica, ecc. Non sarebbe male, pertanto, che i programmi dei concorsi per « merito distinto » (ma anche per quelli normali, e gli esami di abilitazione) venissero integrati con l'inclusione di notizie sulla pedagogia e sulla didattica contemporanee, e sulle tecniche moderne d'i-nsegnamento; e sarebbe poi ottima cosa che molti degli attuali <e corsi di aggiornamento», anziché essere soltanto corsi di « cultura>>, fossero anche « corsi di didattica», per singole discipline e per singoli tipi di scuola. Le promozioni per merito accertato rnediante esami sono comunque la via regia per assicurare un « aggiornamento» degli insegnanti che non sia soltanto apparente. Gli stessi « corsi di aggiornamento» acquistere-bbero un'altra forza d'attrazione se si presentassero come « corsi di preparazione» per i concorsi di merito distinto. Ogni altra iniziativa (conferenze, convegni ecc.) è certamente utile anch'essa, ma, probabilmente, non inciderebbe nel profondo, né in modo duraturo. ROBERTOBERARDI 111 Bibliotecaginobianco

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