• Problemi di urt'area metropolitana problemi particolari. La sua collocazione geografica e la sua storia, la sua popolazione ed il suo entroterra contadino, la sua posizione di capitale e le caratteristiche del suo sviluppo economico, la assenza di una nobiltà attiva e di un ceto medio legato ad interessi economici moderni caratterizzano questo complesso urbano che oggi attraversa una crisi dura e pericolosa. La forte pressione demografica e il fatto di essere stata centro di attrazione unico per tutto il Mezzo·giorno hanno fatto di Napoli una città. piena di contraddizioni per la capacità di concentrare le migliori intelligenze con un grande sviluppo delle relazioni culturali e per il permanere dell'ignoranza e del feticismo della plebe, incapace di una organizzata e moderna convivenza. Oggi la pressione demografica diminuisce ed è quasi ridotta a zero la immigrazione meridionale. Questo tipicizza la situazione napoletana, quasi creando una apparente contraddizione col fenomeno dell'urbanesimo che prima ci siamo sforzati di generalizzare. Roma come capitale amministrativa dello Stato è a portata di mano co,n il treno, con l'aereo o con l'automobile per tutte le regioni meridionali; Milano è più vicina, economicamente, alle Puglie di quanto non lo sia Napoli e la creazione delle autonomie regionali ha fatto della Sicilia una zona completamente staccata dal tradizionale legame con la « capitale del Mezzogiorno», dando luogo a un rapporto diretto tra l'Isola e la capitale dello Stato. Napoli non attira la mano d'opera contadina perché è già assediata da due milioni e mezzo di cittadini della sua piccola provincia, con un travaso quotidiano di circa 150 mila unità che si muovono tra la provincia ed il capoluogo. Non attira più le forze intellettuali od i capitali racimolati nel sud perché non offre possibilità ampie di impiego e di valorizzazione del capitale e delle possibilità umane. La stessa evoluzione economica della città opera nel ristretto ambito della sua provincia, constatandosi, ogni giorno, la carenza di stabili possibilità di occupazione per le forze di lavoro dispor1ibili. Per cui a Napoli si approda soltanto, se per capacità, volontà e coraggio si è al disotto della media e si cerca un arrangiamento piuttosto che una sistemazione (anche Roma soffre, in parte, di questa difficoltà). Eppure esiste a Napoli un problema di emigrazione. Esiste un .problema di periferia. Esiste un problema di scelta e di interv.ento programmato. La popolazione si sposta; in un ambito ristretto, ma si sposta alla ricerca della fonte di lavoro, della casa accogliente, della scuola adatta, della sistemazione più civile. E tale spostamento avviene in doppia direzione: dal centro alla periferia e dalla città verso i comuni vicini. Come avviene questo movimento? Chi lo regola e lo sostiene? Non il Comune, non lo Stato, non un alto livello di civismo, 97 Bibliotecaginobianco
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