Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

• • Clemente Maglietta la costituzione di delegazioni rappresentative nella periferia urbana. Esse posso·no essere formate di rappresentanti designati dai Patronati, dai sindacati, dai partiti, oppure (per scopi specifici) dalle asso·ciazioni sportive o dai circoli giovanili ecc.; esse possono anche· essere designate dal voto dei cittadini interessati. Quello che conta· è che ogni nucleo e raggruppamento riesca ad esprimere la sua forza in una forma democratica di potere e che ciò avvenga in modo unitario respingendo le sollecitazioni particolaristiche dei partiti e di altre forze po,litiche. Queste ultime possono tranquillamente operare per la attuazione del proprio programma, ma non devono ostacolare, anzi devono agevolare, lo sviluppo di forme associative e democratiche dirette ed unitarie. Lo svi- ·luppo moderno e civile di una comunità di grandi proporzioni ha bisogno di queste forme di den1ocrazia diretta. Ed io oso persino suggerire al legislatore il riconoscimento di certe forme, obbligando l'Ina-Casa, le Case Popolari a mettere a disposizione delle rappres~ntanze unitarie locali ed attrezzature. La rappresentanza e la iniziativa democratica sono aspetti elementari di una politica o·rganica· a favore della periferia delle città. L'autorità decide, ma deve tenere conto della opinio.ne e della volontà espressa degli interessati. Ma a chi spetta la disciplina della comunità in un rione di case popolari? Chi può contribuire a rendere o,mogeneo un_ complesso raggruppamento di famiglie? Come si ridurranno i contrasti del primo periodo di convivenza? Come si troveranno soluzioni ai numerosi e piccoli problemi del condominio? Crediamo che nessuno oserà affidare questo compito ad estranei od alle forze di polizia. Io affermo che questo è soltanto un problema di educazione, di cultura e di democrazia la cui soluzione è compito esclusivo degli interessati, assistiti, se occorre, dal potere pubblico. Sotto questo aspetto possiamo dire che spetta ai quartieri di nuova formazione, ai quartieri popolari in particolare, il compito di studiare e di formulare le nuove espressioni della democrazia dirett~, trasformando il fenomeno della emigrazione interna da fatto· spesso disordinato e dolo,roso in elemento di sviluppo democratico e civile, ·proprio attraverso lo sviluppo di una intensa vita associativa, culturale e spirituale. LA PERIFERIA DI NAPOLI Quando dall'esame della « periferia » vista in --termini generali, passiamo all'esame della periferia napoletana, siamo costretti a soffermare la nostra attenzione su appropriate considerazioni. Napoli è una città che si è affacciata all'evo moderno con sui 96 \ Biblioteca. inobianco \

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