Problemi di urz'area metropolitana a difendere ed accrescere le sue prerogative decentrando la sua attività e facendo ricorso alla iniziativa stimolatrice degli interessati. Queste cose sono riconosciute dalla stessa Associazione dei comuni italiani e dovrebbero uscire dalla formulazione per trovare reale applicazione nella pratica di ogni an1ministrazione. La periferia è, in certo senso, il terreno sperimentale per l'autogoverno e il decentramento amministrativo. Ogni zona abbia la sua casa comunale e questa sia dotata di uffici periferici adeguati. Si attribuiscano a questi uffici poteri deliberanti per le questioni urgenti, affiancando loro anche (con poteri consultivi) organi rappresentativi dei cittadini del rione. Le consulte locali devono diventare rappresentanze permanenti al posto dei cosidetti Centri Sociali che hanno un sapore assistenziale e cl1e si manifestano come iniziative private e para pubbliche. Del resto, in modo confuso e disorganico, qualche cosa sta già sorgendo, per esigenze amministrative da una parte e per la autodifesa degli assegnatari ·dall'altra, nei quartieri di edilizia popolare o sovvenzionata. I capi palazzo, gli amministratori di condominio, i comitati degli assegnatari delle case a riscatto, i Consigli di palazzo sono le nuove forme di organizzazione dei rioni periferici e sostituiscono via via i Comitati dei senza tetto, le delegazioni di baraccati, i comitati costituiti per migliorare la legge delle case a riscatto, o per la -proroga del blocco dei fitti. Gli stessi commercianti ed artigiani si associano per il raggiungimento di identici fini. ... Siamo ancora ad una forma primitiva e spontanea di democrazia diretta che troppo spesso è considerata con preoccupazione e diffidenza da parte degli organi b·urocratici e delle sfere politiche superiori. Eppure dovrebbe essere chiaro che il potere emana dalla volontà dell'amministrato e che, quindi, l'amministrato deve avere gli strumenti permanenti per esercitare la sua sollecitazione, la sua pressione ed il suo controllo al fine di ottenere dal potere pubblico un intervento adeguato e tempestivo. La molt~plicità dei problemi e la loro complessità non possono trovare soluzione soddisfacente nel normale funzionamento (anche perfetto) degli organi della burocrazia. Per questo non si deve più vedere nèll'intervento dei cittadini un fatto eccezionale, e quasi in contrasto con l'esercizio del potere, oppure uri elemento elettoralistico e paternalistico per l'esercizio del potere stesso. * * * Alla spontaneità deve sostituirsi la iniziativa organizzata. E le organizzazioni democratiche (partiti, sindacati, circoli di cultura ecc.), possono assumere il lodevolissimo compito di costituire o di sollecitare 95 Bibliotecaginobianco
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