Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

' Guido Azzolini milioni da porti italiani) a 85,5 nlilioni di tonneliate nel 1961 (di cui 68,8 milioni provenienti dall'estero e 16,7 milioni da porti nazionali), mentre per le merci imbarcate l'aumento è stato di 15,3 milioni di tonnellate ( + 116%), essendo stato il movimento allo imbarco di 13,2 milioni di tonnellate nel 1938 (di cui 3,6 per l'estero e 9,6 p•er porti italiani) e di tonnellate 28,5 milioni nel 1961 (di cui 11,7 milioni destinate all'estero e 16,8 milio•ni a porti italiani). Dai dati sopra ri_portati risulta quindi evidente il sensibile incremento dei traffici internazionali, più che triplicati dal -1938 al 1961. L'aumento massimo del traffico, pari circa al duecento per cento, si è registrato nel decennio 1950-1960. Secondo i dati dell'Istituto Centrale di Statistica, nel periodo gennaio-agosto 1962, il traffico commerciale dei porti italiani è poi asceso a 85,9 milio·ni di to·nnellate, tra imbarchi e sbarchi, contro 74,3 milioni di tonnellate del corrispo,ndente periodo del 1961. Nei primi otto mesi del 1962 l'incremento sullo stesso periodo dell'anno precedente è del 15,6%. Si può quindi ·valutare che il movimento commerciale co·m- - plessivo del decorso anno si aggiri into1 rno ai 130 milioni di tonnellate, contro i 114 del 1961. Nel suddetto periodo· si è verific~to un mo.vimento di merci allo sbarco e all'imbarco di 59,4 milio,ni di tonnellate a confronto dei 52,5 del 1961; il numero dei passeggeri in arrivo e in partenza è stato di 764.570 unità contro 697.765 dell'anno precedente~ sempre nei primi otto mesi. Il suddetto totale del traffico merci è così ripartito 'tra i maggiori porti italiani:- Genova 24,8%; Napoli 9,2%; Venezia 8,9%; Augusta 8%; Ravenna 5,8%; Savona 5,7%; Livorno 5,1%; Trieste 4,6%; La Spezia 4,3%. L'incremento rispetto al 1961, in 6,9 milioni di tonnellate è ripartito così: Genova 45,4%, Augusta 2,1%, Piombino 8,8%, Savona 6,2%, Venezia 3,9¾, La Spezia e Livorno 2,3%. Il movimento di cabotaggio è stato, poi, per 26,5 milioni di tonnellate di merci contro 21,8 dell'anno precedente. Il numero di pas., segeri ha raggiunto le 8·954 migliaia contro 8·368 dello stesso periodo del 1961. Se si pensa che 1'85% delle importazioni e il 55% delle esportazioni si effettua in Italia via mare, si comprenderà l'importanza del problema e l'urgente necessità di attuare una pianificazione generale, fondata sulle effettive esigenze dei porti, non solo già esistenti, ma anche future. Invece sinora tutto è proceduto alla men peggio,, tanto che solo due anni orsono i lavori di riparazione per i danni di guerra sono stati portati a termine, mentre il_ traffico cresceva in misura imponente. La stessa opera di ricostruzione dei porti danneggiati dagli 82 Bibliotecaginobianc.o

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