Argo1nenti di alto fondale, adatta cioè alle navi di grande tonnellaggio che si vanno costruendo ormai numerose in tutto il mondo; ma i fondi per renderla davvero efficiente non sono stati stanziati che qualche mese fa ed essa, priva di qualsiasi attrezzatura, è attualmente, in pratica, inutilizzata. Intanto, parecchie sono le navi co,n merci dirette oltre frontiera che sono costrette ogni giorno a dirottare per altri porti di vicine nazioni, per evitarsi lunghe attese davanti agli scali principali, prima di potervi entrare, e nei quali le operazio·ni di sbarco e imbarco vanno a rilento e sono costose per la carenza di attrezzature meccaniche moderne. La questione delle attrezzature e degli arredamenti portuali, infatti, non è stata mai tanto grave come lo è ora e meriterebbe un esame a parte. Si pensi solo che per acquistare un parabordi occorre spendere oltre mezzo milione; per una grossa gru sono necessari circa 90 milioni dì lire. Si continua però a rispondere che allo stato attuale stanziamenti per i porti non sono possibili. Saranno spesi però ben 1500 miliardi per le ferrovie; il che lascia alqt1anto perplessi circa i criteri cui si ispirano la politica e l'economia dei trasporti italiane. Epp·ure lo· Stato guadagna dai porti circa cento mìliardi l'anno, soltanto con le tasse di imbarco e sbarco. Basterebbe, quindi, che si devolvesse questa somma per quattro anni al potenziamento e alla manutenzione degli scali nazionali, secondo le rispettive esigenze di traffico, e in un quadriennio il nostro Paese sarebbe in grado di affrontare ogni concorrenza estera, perfettamente allineato con le altre nazioni marinare in questo fondamentale settore dei traffici marittimi. IV. - Questi inconvenienti, queste esigenze che siamo andati sin q_ui riassumendo sono questioni molto vecchie. Ma nel nostro Paese, da vent'a1mi, i problen1i marittimi sono stati trattati in modo assai superficiale e inadeguato alla loro importanza, tanto più che dalla fine dell'ultima guerra ad oggi il traffico marittimo ha avuto un'ascesa pro, digiosa: dai 32 milioni di tonnellate imbarcate e sbarcate in porti nazionali nel 1946, si è giunti nel 1961 a oltre 114 milioni di tonnellate (nel 1930 erano appena 42,3 ). · Si è avuto quindi un aumento, dal 1938 al 1961, di 71,7 milioni di tonnellate pari al 170%. Se si esamina l'entità del traffico marittimo secondo le correnti di provenienza e di destinazione, si nota che le merci sbarcate hanno registrato in tale periodo un aumento di 56,4 milioni di tonnellate ( + 194%), essendo passate da 29,1 milioni di tonnellate nel 1938 (di cui 19,5 milioni provenienti dall'estero e 9,6 81 Bibliotecaginobianco
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