Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

Guìdo Azzolini dal presentare le caratteristiche di un piano :organico a sé o di costituire almeno uno stralcio del « piano generale per i porti nazionali ». Molti dubitano, addirittura, che un organico piano sia in istato di avanzato studio. A parte le poche e vaghe notizie circolate un paio di anni orsono sull'argomento,, e che possono riassumersi nelle dichiarazioni del Ministro Sullo che riportiamo più avanti, null'altro di ufficiale si sa. Per quanto riguarda le spese relative al piano, se ne indica l'ammontare complessivo in 350-400 miliardi, da erogare in un decennio. Ecco quanto, a questo proposito, ha dichiarato alla Camera il Ministro dei Lavori Pubblici, in sede di approvazione del bilancio del suo Dicastero: « La politica dei lavori pubblici deve essere realizzata attraverso grandi piani di settore, tutti pluriennali coordinati tra loro• e funzionali rispetto alle esigenze economiche e sociali, nazionali e regionali, nel quadro della programmazione economica generale. Sono sinceramen te favorevole alla esistenza di enti che, con una ben definita autonomia, realizzino questo o quel progran1ma di opere pubbliche. La vera democrazia esige, inf~tti, un'ampia articolazione di enti; ma questa articolazione esige, per la saldezza dell'ordinamento, unitarietà e coerenza di indirizzi e di azione ». Per qua11to riguarda in p.articolare i porti, il Ministro ha detto anch'egli che è necessario un piano pluriennale che dovrà ispirarsi alla concentrazione della spesa, collegata con la programmazione: « Si stanno intanto preparando gli strumenti tecnici per il varo del piano nella prossima legislatura. L'inadeguatezza degli strumenti attuali per la manutenzione delle attrezzature portuali con1porta per lo Stato oneri maggiori, dato il progressivo deterio,ramento delle opere, sia interne che esterne ». II. - Come si vede, pur nella impostazione meramente programmatica, l'esistenza del problema è stata avvertita e riconosciuta. Tuttavia, altro è la constatazione di una necessità, altro è l'effettivo appagamento di essa. Un'esigenza simile avrebbe dovuto· esser rilevata molti anni prima, anche perché non son mancate nel frattempo voci responsabili ed autorevoli a farla presente. Ma, a parte queste critiche, ed altre che formuleremo più avanti, il discorso 1 del Ministro Sullo contiene, tra le righe, un'altra ammissione [forse un rammarico, forse un rimprovero· ai suoi colleghi e predecessori], quella del caotico criterio con cui, in questi anni, sono stati autorizzati i lavori marittimi in numerosi porti della penisola, molti tra i quali di tenue o nessuna importanza, nel quadro dell'economia generale del Paese. Si è trattato di un vero e proprio sperpero di pubblico denaro, impiegato in modo del tutto irrazionale, spesso con esclusive finalità elettorali. E ciò è stato 78 Bibliotecaginobianco

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