Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

.) Rosellina Balbi - Rocco Palestra E se questo impegno doveva in quei giorni, di fronte a ·quegli avvenimenti, ) indurlo a non parteggiare, a non scegliere, egli aveva .pure il diritto, in "2 nome della verità, di rifiutare all'una e all'altra parte il suo assenso. Al di là del dovere di entrare nella lotta, c'è, per l'uomo di cultura, il diritto· di non accettare i termini della lotta così come sono posti». È, in fondo, l'an: tica « regola di Socrate», così come l'ha definita Calogero; la quale può costituire ancora oggi un'autentica bussola morale, per l'intellettuale alla ricerca di se stesso: no-n obbedire a null'altro che al « discorso provato nella costante regola del dialogo, e autonomo di fronte a tutti, proprio in quanto ligio solo a quella legge ». Un sofferto, e sempre rinnovato, esame di coscienza; un perenne ripensamento della contraddittoria problematica del nostro tempo; un vigile ed attivo prepararsi a quell'opera di mediazione tra valori in apparenza antitetici, che sola può illun1inare di qualche speranza il futuro: ecco il compito più alto che, al giorno d'oggi, gli uomini di cultura si possano·, e si debbano, dare. ROSELLINA BALBI Le colline abbandonate L'abbandono delle terre collinari, parte del più vasto fenomeno dell'esodo dalle campagne, desta oramai l'attenzio11e di molti. Ma non v'è una concreta azione per diminuire il flusso migratorio, forse perché il fenomeno è considerato marginale e perché i rimedi sono di applicazione difficile. L'abbandono delle terre ha due origini. Una economica: chi emigra riesce a guadagnare salari che permettono di risparmiare somme notevoli ( 600.000 lire per anno non sono una media eccessiva, con il pregio della sicurezza che l'agricoltura collinare non garantisce). V'è poi una ragione psicologica: si ha voglia di una vita nuova, meno pesante, meno dipendente dalle vicissitudini della così detta madre natura, si vuol cambiare categoria. Il fattore psicologico è altrettanto importante quanto l'economico, e forse più, nel senso che anche con la possibilità di guadagnare sulla terra quanto consente di guadagnare l'industria, la città con le sue attrattive finirà con l'essere preferita. Si pensa che da una bidonville sarà possibile passare in un quartiere cittadino, mentre i miglioramenti in campagna non saranno mai tali da renderla attraente. V'è poco da fare perciò contro il desiderio di evadere, se non assicurare a chi resta maggiori guadagni e moltiplicare le infrastrutture civili. Se q11esto è vero, ne consegue che, se si vuol dì.minuire la quantità di persone che abbandona l'agricoltura collinare, bisognerà trovare i modi ed i mezzi che consentano ad un'agricoltore di guadagnare una somma annua paragonabile a quella che si può --ottenere dall'industria in patria o all'estero. Se le cose stanno così, vuol dire che l'azienda collinare, per essere attiva, deve vantare alcune caratteristiche che oggi non ha e che potrebbero 52 Bibliotecaginobianco

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