Programrnazione e consumi CONCLUSIONE Un compito di così vasta portata e, data la sua no·vità, così difficile, porrà considerevoli problemi di scelta degli opportuni strumenti politico-economici. Piuttosto che elencare gli strumenti a disposizione del programmatore, si vuole, in questa sede, compiere una breve distinzione tra strumenti che agiscono sulla sfera del consumo e strumenti che agiscono sulla sfera della produzione. Si potrebbe, infatti, pensare di agire direttamente sui consumatori affinché essi ca1nbino i propri gusti nella direzione dei desideri del programmatore come politico, costringendo gli imprenditori ad adeguare corrispondentemente la struttura della produzione. Tuttavia, poiché si è osservato che una diversa composizione dei consumi implica inevitabilmente una determinata redistribuzione del reddito, la possibilità di una trasformazione volontaria dei gusti è molto poco realistica. Inoltre, chi scrive 13 è convinto che la struttura del consumo, in ciascun rr1omento, ha ben poco a che vedere con i gusti « originari » dei consu1natori: questi sono determinati dalla quantità e varietà dei beni effettivamente disponibili in ciascu11 momento sul mercato, mentre la varietà e la quantità dei beni disponibili sul mercato derivano dalle decisioni dei produttori a seconda dei loro scopi, sia come singoli imprenditori sia come « classe » imprenditoriale. Visti in questa prospettiva, gli strumenti che il programmatore può usare per influire direttamente sul consumo perdono molto della loro possibile efficacia. Prezzi d'imperio, restrizio,ni quantitative sulle vendite, distribuzione gratuita di neni e servizi da parte dello .Stato, e così via, se visti solo come strumenti agenti sulla sfera del consumo, non saranno certo i mezzi decisivi per realizzare gli scopi del programmatore. È, perciò, essenzialmente sulla sfera della produzione che dovrà esercitarsi l'azio-ne del programmatore. Egli tenterà di indirizzare gli investimenti in modo cl1e provvedano una composizione dei consumi consona a quella programmata. Tale azione si eserciterà, inter alia, attraverso le imprese pubbliche, la politica selettiva del credito e quella fiscale, il controllo degli investimenti, il coordinamento· della spesa pubblica (sia corrente sia capitale), oltre che attraverso gli strumenti indicati sopra. Se, i11 relazione al raggio di programmazione deciso, la· serie degli strumenti a disposizione del programmatore non. sarà 13 Non solo chi scrive, ma una gran parte della scuola economica: oltre alla corrente ricardiano-marxista, un gran numero di economisti contemporanei sostiene questo punto di vista (J. Robinson, R. F. Kahn, N. Kaldor). Solo la « scuola americana », che pur ha assorbito co1npletamente la discussione sulle forme di mercato, non è riuscita ad estendere queste osservazioni dalla teoria pura alla politica . econorruca. 35 Bibliotecaginobianco
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