Progranzmazion,e e consumi portate soltanto da quello stesso imprenditore: quasi che l'interdipendenza dei fatti econo1nici possa arre~tarsi sulla soglia dell'impresa privata. Tanto più errata è questa opinione, in quanto l'imprenditore privato, attraverso le forme di mercato monopolistiche, gode di una vastità di poteri almeno paragonabile a quella del programmatore. PROGRAMMAZIONE DEI CONSUMI E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO Quale che sia il raggio di programmazione, la scelta di un determinato obiettivo ha sempre come presupposto una determinata ipotesi di distribuzione del reddito. Ciò risulta evidente quando si pensi ad un caso limite: quando il programmatore stabilisce come obiettivo un certo bilancio del consumatore eguale per tutti gli individui, egli, implicitamente, stabilisce anche rina distribuzione del reddito eguale per tutti. Allo stesso modo, qualsiasi vettore dei consumi finali, diverso da t1uello di partenza o da quello al quale tenderebbe l'economia non programmata, corrisponde, in grado maggiore o minore, ad una redistribuzione del reddito. Poiché questa redistribuzione non può non influenzare, inter alia, i saggi di risparmio, il programmatore si troverà di fronte anche in questo caso ad un problema di compatibilità fra premesse e risultati e dovrà tener conto dell'effetto che la nuova distribuzione dei consumi avrà - tramite una nuova distribuzione del reddito -- sul totale del risparmio disponibile per l'investimento 12 • Se si esclude dagli obiettivi della programmazione il caso limite indicato sopra co1ne non realistico, quali altri obiettivi si danno? Senza voler esaminare tutte le possibili alternative, uno degli obiettivi di minor resistenza e forse il più razionale sembra essere quello accennato all'inizio: il program1nare, cioè, con lo scopo dì fornire a tutti gli individui un livello minimo di consumo di determinati beni. Nella n1isura in cui questi livelli non si riscontrano nella realtà, il programmatore dovrà tener conto del risultante effetto di redistribuzione dei redditi. È da notare che con tale limitazione non si riduce la programmazione ad un ruolo secondario o di servizio. Al contrario: posto come obiettivo per il primo periodo di programmazione determinati minimi di _consumo, il metodo può essere continuato indefinitamente. Non c'è un limite, infatti, alla possibilità di migliorare o comunque di cambiare 12 Il programmatore dovrà sempre tener presente la dimensione del risparmio, in special modo quello d'impresa. Il risparmio sarà influenzato dalla nuova composizione dei consumi, soprattutto in dipendenza del nuovo ordine di valori (prezzi e profitti) che la nuova composizione dei consumi creerà nei diversi settori produttivi. 33 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==