Nord e Sud - anno X - n. 41 - maggio 1963

Program1'nazione e consumi tradizionale, usando principalmente strumenti di tipo antico,ngiunturale; dall'altro•, si è seguita u11a politica di lungo periodo 11ello stimolare il risparmio e gli investi1nenti, soprattutto per mezzo dello strumento fiscale. Si è studiato un metodo di programmazione indicativa con lo Schema «Vanoni», limitato, tuttavia, alle previsioni dell'attività economica privata e non coordinato alla politica economica del Governo. Si è pure tentata la programmazione regionale (piani di sviluppo della Sardegna, per esempio) anche attraverso la creazione di speciali istituti di sviluppo (Cassa del l\tlezzogior110). Tuttavia, no•n è mai stato compiuto lo sforzo di valutare e, quindi, di indirizzare l'azione dello Stato allo scop,o di razionalizzare il processo di sviluppo economico. In realtà, la politica econo1nica a medio e lungo termine si è dispersa tra un gran numero di istituzioni. Presa nel suo insieme, la politica economica italiana ha seguito, in modo molto più approssimativo, !-'esempio francese. In breve, la determinazione degli obiettivi di lungo periodo è rimasta imperniata sulle decisioni imprenditoriali (private o pubbliche), con la particolarità che il frantumarsi dei centri di decisione di politica economica, pur avendo l'effetto di allargare la sfera di intervento dello Stato, ne ha ridotto di molto l'efficacia. PROGRAMMAZIONE DEI CONSUMI Molto saggiamente, perciò, si comincia a parlare in Italia di un nuovo metodo di programmazione, efficace e diretto, attraverso il quale gli obiettivi possano essere disti11ti con immediatezza. È caratteristico, àd esempio, che si tenda a parlare di programmazione di lungo periodo ( 10 aµni e forse più), nell'ambito della quale debbano specificarsi programmi di medio periodo. Ancor più significativa è la tendenza a parlare di programmazione dei consumi, come del metodo più atto ad impostare con chiarezza gli obiettivi della programmazione, e del più semplice per la valutazione della efficacia degli strumenti di politica economica. Ove applicato, si tratterebbe di un approccio - nell'ambito delle economie di mercato - completamente nuo,vo 5 • Il difetto principale della programmazione fondata su un obiettivo espresso in termini di saggio di sviluppo del reddito nazionale è che esso lascia completame11te indeter1ninato il « contenuto» di tale saggio di sviluppo. È ben noto che al crescere del reddito varia la composizione dei co·nsumi e, pro tanto, la composizione della produzione. Un obiettivo espresso in termini di saggio di sviluppo del reddito ha, perciò, 5 La programmazione dei consumi non ha ancora avuto una trattazione teorica. (. , Non si trova, ad esempio, in J. Tinbergen 1 op. cit. - 23 Bibliotecaginobianco

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