Programmazione e • consumi di Paolo Leon INTRODUZIONE Si parla ormai da tempo, in Italia, di programrr1azione economica. La necessità di razionalizzare l'attività dello Stato nell'economia e, più in generale, il processo di sviluppo economico, è oggi affermata a tutti i livelli, sia nel campo politico sia. in quello economico. Nella recente esposizione del problema a livello governativo 1 sono stati posti con chiarezza alcuni degli obiettivi da realizzarsi nel campo della programmazione e sono stati indicati alcuni dei mezzi di cui ci si intende valere per il raggiungimento di quegli obiettivi. Si sono, inoltre, rinnovati gli sforzi per la creazione di un organo che provveda non solo alla esposizione degli scopi, ma anche alla elaborazione della necessaria politica di attuazione. Queste brevi 11ote voglio110 essere un contributo analitico ad alcuni dei problemi che tale orga110 dovrà affrontare nel campo puramente economico. Il programmatore, in queste pagine, ha sia un ruolo tecnico che un ruolo politico. Per quanto è possibile, tuttavia, si cercherà di tenere distinte le due funzioni. Si parlerà, qui, di un sistema economico ad economia di mercato. Anche se, nell'esemplificare, si ricorrerà più volte al caso italiano, le osservazioni contenute in queste pagine l1anno carattere più generale. TIPI DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vari tipi di programmazione sono oggi usati in molti paesi ad economia di mercato. Di questi, verranno trattati qui solo i casi più rappresentativi. A grandi linee, si possono individuare tre principali forme di programmazione 2 • a) P,:_ggrammoz.ione di breve periodo. Si vuol chiamare in tal ~ modo il sistema seguito principalmente dalle nazioni anglo-sassoni, in 1 Ministero del Bilancio, Appendice alla Relazione Generale sulla Situazione economica del Paese, 1962. 2 Una esposizione completa dei vari metodi di programmazione si trova in J. Tinbergen, Economie Policy: Principles and Design, Amsterdam, 1956. 20 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==