Problemi e prospettive della « società opulenta » seguono) nelle quali il connubio tra critica marxista e metafisica agostiniana non potrebbe essere nè più gratuito nè più infelice. Valeva, tuttavia, la pena - crediamo- - di soffermarsi piuttosto a lungo nell'analisi delle tesi del Rodano, perchè in essa i diversi motivi di una visione deterministica della « società opulenta » sono pressocchè tutti presenti. In questo, co-me in tutti gli altri casi, determinismo non vuol dire necessaria e approfondita comprensione delle ragioni storiche dei fatti; vuol dire instaurazione di un ordine estrinseco che non obbedisce alla razionalità instrinseca e alla libera attività creatrice che si dispiegano nella storia, ma ad una razionalità astratta predeterminata (poco importa poi che essa sia quella della proprietà 1 o quella del peccato o quella del bisogno), la quale si risolve in un dover essere perennemente in conflitto co·n l'essere fino all'ultima risoluzione dell'intero processo in una eventuale escatologia (e anche qui poco importa che essa sia quella del giudizio universale o quella della fine dello sfruttamento e dell'avvento di una società senza classi). Se 'j stiamo ai canoni del determinismo, la « società opulenta » è un mo- I mento di uno sviluppo obbligato, che avrà comunque il suo corso e 11 di cui il bilancio del bene e del male è già fatto in anticipo; se 11 · stiamo, invece, ai canoni di uno storicismo liberale e di un umanesimo{ 1 _;, democratico, la « società opulenta » è, nelle sue implicazioni, un'altra occasione che si offre agli uomini di estendere il proprio dominio sulla ) t" natura, di produrre nuove ricchezze, di creare nuove opere d'arte di elaborare nuove concezioni di sè e del mondo, di organizzare un più libera e civile convivenza, di fare ciò che, per i tempi, sarà bene o male, e insomma di essere quello che sono, uomini. GIUSEPPE GALASSO 19 Bibliotycaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==